PALERMO – Una filiale storica completamente ristrutturata con un’area self-service attiva 24 ore su 24 , apparecchiature bancomat più semplici da utilizzare grazie alla grafica intuitiva e alla modalità touch e servizi più rapidi con tempi di prelievo ridotti del 30 per cento. Insomma l’agenzia Unicredit inaugurata oggi in via Ruggero Settimo 26 si presenta in grande stile e, a partire dal prossimo due dicembre, sarà aperta al pubblico sino alle ore 19. L’unica banca a Palermo e la terza in Sicilia, dopo le filiali di piazza Cairoli a Messina e di Corso Sicilia a Catania, ad osservare l’orario prolungato. Dieci mesi di lavori di ristrutturazione che, va precisato, sono stati eseguiti sotto la sorveglianza della Soprintendenza dei Beni Culturali di Palermo e un investimento costato alla banca circa un milione di euro.
“Lo sforzo e le risorse impiegate – precisa Giovanni Chelo, regional manager Sicilia di Unicredit -, sono la testimonianza della consapevolezza del ruolo primario che ha ricoperto e ricopre tutt’oggi la nostra banca nel tessuto economico della città”.
Un’agenzia innovativa dunque, dotata di nuove tecnologie e “declinata secondo i concetti della massima accessibilità e trasparenza – tiene a precisare Gabriele Piccini, country chairman Italy di Unicredit -. Il ruolo delle filiali dovrà evolvere, adesso, da un unico punto di accesso ai servizi bancari a un luogo dove avvengono le interazioni più complesse e importanti tra banca e cliente come la consulenza e il supporto nella risoluzione di eventuali problematiche”. Ospite d’eccezione Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit: “Siamo molto contenti di questo investimento – sono queste le prime parole di Ghizzoni -, e ciò rappresenta una dimostrazione tangibile del nostro impegno in Sicilia e a Palermo in particolare dove siamo la banca leader con una fetta importante di mercato. Gli investimenti sul fronte tecnologico nei prossimi anni saranno di qualche centinaio di milioni all’anno e in Sicilia c’è un piano per avere progressivamente un certo numero di filiali riconvertite su questo formato e ciò rappresenta un po’ il passaggio tra le banche del passato e quelle del futuro”.