CATANIA – Sono state le dichiarazioni spontanee di alcuni docenti dell’Ateneo di Catania a caratterizzare l’udienza preliminare del secondo troncone del processo scaturito dall’inchiesta della Digos Università Bandita. I 45 imputati, a vario titolo, sono accusati di turbativa d’asta, corruzione e induzione a dare e promettere utilità. Nel mirino della Procura etnea alcuni ‘concorsi accademici’ che sarebbero stati cuciti su misura del candidato che poi avrebbe vinto. Tra i prof e colletti bianchi finiti davanti al gup anche l’ex sindaco Enzo Bianco, il già assessore comunale Orazio Licandro e l’ex procuratore capo Enzo D’Agata.
Marina Paino, già direttrice del dipartimento di Scienze Umanistiche, ha chiarito l’iter che ha portato all’istituzione della cattedra di Storia delle Istituzioni giuridiche dell’antichità assegnata a Orazio Licandro. La docente, difesa dal professore Giovanni Grasso, ha spiegato alla giudice Simona Ragazzi “l’assoluta regolarità della procedura della chiamata esterna per il corso che è partita dalla sezione di Scienze dell’Antichità sulla base di un’esigenza culturale e di ricerca interdisciplinare nel dipartimento”. Inoltre Paino ha evidenziato che il corso “svolto dal professore Licandro ha portato un arricchimento a livello internazionale per il dipartimento e di conseguenza per l’intero Ateneo”. Ha preso la parola anche Licandro, che ha voluto evidenziare che “l’insegnamento dei diritti dell’Antichità costituisca una componente degli studi dell’Antichità in molte università italiane di prestigio, come l’Università La Sapienza di Roma”.
Inoltre è stato evidenziato “come le chiamate esterne debbano rappresentare il 20% delle chiamate che un Ateneo programma, in quanto non sono viste come una spesa ma come un arricchimento per l’Università stessa”.
Hanno parlato davanti al gup anche la docente Anna Garozzo e il professore del Dipartimento di Scienze Politiche Matteo Giovanni Negro.
Inoltre la giudice Simona Ragazzi ha sciolto la riserva in merito alla costituzione di parte civile della onlus Trasparenza e Merito del ricercatore Giambattista Scirè. La gup – citando una sentenza della Cassazione del 2014 – ha accolto l’istanza dei legali dell’associazione, così come ha fatto il giudice nel processo principale che vede imputati gli ex rettori Giacomo Pignataro e Francesco Basile. L’udienza preliminare è stata aggiornata al 27 aprile.