Concorsi truccati e intercettazioni all'Università: sfilano i testimoni -

Concorsi truccati e intercettazioni all’Università: sfilano i testimoni

Anche l’integrazione del collegio peritale disposta dal Tribunale di Catania non è stata sufficiente. Intanto sfilano i testimoni dei pm
AULA BUNKER
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CATANIA. Anche l’integrazione peritale disposta dal Tribunale di Catania non è stata sufficiente. E di fronte alla mole impressionante di intercettazioni compiute dalla Digos di Catania nell’ambito dell’inchiesta “Università bandita” – su una serie di concorsi nell’ateneo che, secondo la magistratura requirente catanese, sarebbero stati in qualche modo “truccati” – è servito un nuovo rinvio.

Le trascrizioni saranno depositate entro il 30 maggio, poi i periti deporranno il 5 giugno. Quel giorno saranno sentiti anche gli ultimi due testimoni dei pubblici ministeri Raffaella Vinciguerra e Santo Di Stefano. Intanto, grazie alla disponibilità degli avvocati, che hanno accettato di iniziare a far scorrere alcune liste testi delle difese nonostante il mancato deposito delle trascrizioni, si è andato avanti con le due udienze di maggio.

Udienze contrassegnate, per l’appunto, dall’esame di singole posizioni. A giugno sono in programma tre date, poi si potrebbe proseguire a settembre prima di giungere, presumibilmente entro la fine dell’autunno, ai cosiddetti esami degli imputati che decideranno di rispondere.

Il processo riunificato in aula bunker

In questo modo il Tribunale di Catania, presieduto dalla giudice Enza De Pasquale, potrebbe giungere alla conclusione della complessa istruttoria dibattimentale entro la fine dell’anno. Il deposito delle trascrizioni, va ricordato, è un momento atteso giacché fondamentale per il dibattimento.

Il processo si celebra nell’aula bunker del carcere di Bicocca. E contiene entrambi i tronconi riunificati in cui era stato diviso inizialmente, tant’è che gli imputati adesso sono 54: nove provengono dal filone che vedeva indagati, tra gli altri, gli ex rettori Francesco Basile e Giacomo Pignataro, oltre a sette professori e capi dipartimento dell’Università catanese. Altri quarantacinque, invece, provengono dal secondo troncone, dove figuravano, tra gli altri, i nomi dell’ex sindaco di Catania Enzo Bianco e dell’ex procuratore di Catania Vincenzo D’Agata.


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