CATANIA – È terminata a tarda serata l’udienza preliminare che si è svolta oggi pomeriggio davanti al gup Marina Rizza che vede imputati i due ex rettori di Catania Francesco Basile e Giacomo Pignataro e altri otto prof dell’Ateneo accusati dalla Procura di Catania di aver “creato un sistema” di concorsi che avessero “criteri” tali da poter favorire (e quindi far vincere) un candidato già prescelto.
Un processo che è figlio di un’inchiesta, denominata Università Bandita, condotta dalla Digos di Catania e coordinata dai pm Marco Bisogni, Raffaella Vinciguerra e Santo Di Stefano, che ha portato alla contestazione dei reati di associazione per delinquere, turbata libertà di scelta del contraente, abuso d’ufficio, induzione indebita a promettere o dare utilità, corruzione per atti contrari ai propri doveri e falso ideologico e materiale.
Al centro dell’udienza di oggi l’esame del professore Roberto Pennisi, ormai ex direttore del dipartimento di Giurisprudenza, che ha dato precisi chiarimenti su ogni capo d’imputazione che la procura gli contesta. L’imputato prima ha risposto alle domande della difesa e poi si è svolto il controesame dei pm. Ma prima che Pennisi si sedesse sul banco degli interrogatori hanno rilasciato dichiarazioni spontanee Giacomo Pignataro, Filippo Drago e Giovanni Monaco. I tre prof, non solo hanno dichiarato di essere estranei alla tesi accusatoria, ma hanno respinto l’accusa che vi fosse un’associazione a delinquere.
La gup Marina Rizza ha aggiornato l’udienza preliminare al prossimo 18 marzo per la requisitoria dei pm che chiederanno il rinvio a giudizio di Pignataro, Basile, Drago, Monaco, Pennisi, Giuseppe Barone, Michele Maria Bernadetta Cavallaro, Giovanni Gallo e Giuseppe Sessa (l’ex pro-rettore Giancarlo Magnano Di San Lio ha scelto il rito abbreviat, ndr). Ci sarà la discussione anche dei legali delle parti civili costituite. Ha già anticipato, inoltre, che rilascerà dichiarazioni spontanee il professore Francesco Basile.
Nella scorsa udienza, i pm hanno depositato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti degli altri 50 indagati al centro del secondo troncone dell’inchiesta. Al momento il gup, non essendoci ancora una data fissata, ha rigettato la richiesta di riunire i due procedimenti.