CATANIA – Una petizione online per salvare la Biblioteca Ursino Recupero di Catania: è l’iniziativa già firmata da centinaia di attivisti ed indirizzata al ministro per i Beni e le attività culturali Lorenzo Ornaghi. Le firme, in pochi giorni, sono 1.683. Anche grazie al tam tam di social media come Facebook e Twitter.
Proprio su Facebook è arrivata la solidarietà di Addiopizzo Catania: “La storia non si cancella.Siamo profondamente convinti c- scrivono i membri dell’associazione – he la cultura, unica vera arma per una pacifica rivoluzione civile, vada sempre sostenuta..Per questo facciamo nostro l’accorato appello lanciato da Rita Carbonaro, direttrice della biblioteca Civica Ursino- Recupero di Catania, che denuncia le condizioni di abbandono in cui si trova uno dei tesori della nostra città che affonda le sue origini nel 1115. Un patrimonio di inestimabile valore che appartiene a tutti i cittadini e merita il rispetto di tutti, a cominciare dalle Istituzioni. Per questo chiediamo pubblicamente quali iniziative il Comune e gli organi preposti alla gestione della Biblioteca intendono adottare per salvaguardare e valorizzare questo nostro patrimonio. Ai cittadini chiediamo di …riscoprire uno dei tesori della loro città partecipando alle visite guidate organizzate da Rita Carbonaro per sostenerlo, facendo sentire la loro voce. Per quanto ci riguarda, fedeli alla nostra politica delle cose concrete, contiamo di destinare una parte del ricavato della Lotteria di Pasqua, organizzata per reperire i fondi necessari a completare il murale di Piazza Lanza, per sostenere la libreria.Non stacchiamo la spina alla cultura, difendiamo il nostro patrimonio!”.
Ad avviare la petizione è stata una docente dell’Università di Catania, Caterina Papatheu, che spiega l’importanza culturale della Biblioteca e racconta la situazione vissuta dalla direttrice, unica dipendente: “Rita Carbonaro – scrive sul sito di petizioni online – è la Direttrice della biblioteca Ursino Recupero di Catania, ospitata all’interno del complesso del Monastero dei Benedettini. Una biblioteca che è un ente morale il cui nucleo originario risale al 1115. Dal 2009 Rita è anche l’unica dipendente della biblioteca. Nonostante la biblioteca catanese sia una vera e propria istituzione culturale l’ultimo stipendio di Rita risale al marzo dell’anno scorso“.
“Nonostante Rita lavori da mesi senza stipendio e sia la sola dipendente, arriva puntuale ogni giorno. Non ha nessuno neppure per le pulizie. La buona volontà esiste, ma per quanto un’istituzione del genere può sopravvivere senza personale e senza pulizie?”
“Il nostro Dipartimento e le Biblioteche riunite Civica e Ursino Recupero hanno sede presso il Monastero dei Benedettini che per grandezza e magnificenza è il secondo monastero in Europa. Un magnifico scenario barocco in cui è ambientato il romanzo “I Viceré”, e che è incluso dall’Unesco nel 2002 nei Beni del Patrimonio dell’Umanità; è stato oggetto di puntate televisive nel 2012 su Sky e Rai Due e Rai Yo Yo per le attività ludiche che vi si svolgono”
“La biblioteca, oltre ad una dotazione libraria composta da circa 210.000 volumi, possiede volumi ed opuscoli a stampa del secoli XVIII-XX, 1696 pergamene (secoli XII-XIX), circa 2.000 manoscritti (tra i quali figurano numerosi codici), oltre 4.000 lettere, circa 2.000 disegni, 132 incunaboli, circa 4.000 cinquecentine, alcuni erbari del’700, circa 600 fotografie, un migliaio di stampe e fogli volanti, più di 4.000 periodici, in gran parte estinti.”
“Sono una docente di lingua e letteratura greca moderna del Dipartimento di Scienze Umanistiche (ex Facoltà di Lettere) dell’Università di Catania e chiedo che venga accolto l’appello lanciato sul “Sole-24 ore” da Rita. Lo faccio perché credo che nelle biblioteche come queste si nasconde il segreto per interpretare il nostro passato e il territorio in cui nasciamo e ci formiamo. Se noi non investiamo in cultura, la cultura ci investirà col suo peso. E allora questa ci chiederà un giorno di pagare il conto senza che noi ne comprendiamo l’onere e la responsabilità lasciandoci schiacciati dalla rassegnazione, l’indifferenza, l’ignoranza. Il futuro dell’Italia è la cultura perché è sempre stata la cultura la sua prima risorsa economica”.
“Chiedo al Ministro della Cultura che questa Biblioteca venga salvata e valorizzata. Chiedo che a Rita venga pagato lo stipendio, che venga assunta una figura di accoglienza, ed un’altra che si occupi delle pulizie”.