CATANIA. E’ solare, pacata, genuina, con la Sicilia nel cuore. Qualità che trasmette attraverso i suoi piatti, semplici e mai banali. Tanto da conquistare i palati dei giudici dell’ottava edizione di MasterChef Italia. È la trentunenne Valeria Raciti la vincitrice del talent di cucina che vede come protagonisti cuochi amatoriali. Partita da Aci Sant’Antonio, in provincia di Catania, la concorrente si è aggiudicata 100 mila euro in gettoni d’oro e la possibilità di pubblicare il suo primo libro di ricette. La timida segretaria amministrativa, con la sua semplicità, è riuscita a mettere KO, Gloria Clama e Gilberto Neirotti. A due settimane dalla vittoria l’abbiamo intervistata.
La tua prima emozione al momento della proclamazione.
“Ero incredula. Una vittoria, posso affermare, guadagnata. Ho provato tantissima emozione nel vedere una gioia condivisa”.
Al termine della proclamazione dello chef Antonino Cannavacciuolo, hai esclamato “Mi devo mettere a dieta!”. Che rapporto hai col tuo corpo?
“Non ho mai avuto un buon rapporto con la mia immagine. Al solo pensiero di mettermi a nudo davanti a tutta Italia mi terrorizzava. Non ero pronta ad entrare a casa della gente. Pensa che nei social ci sono state persone che hanno fatto commenti poco piacevoli sul mio aspetto. Quest’esperienza mi ha insegnato anche ad accettare la mia fisicità e a trasmettere la parte interiore di me”.
Com’è iniziata questa avventura?
“Devo dire grazie a mio marito che ha creduto in me. E’ stato lui a iscrivermi al concorso perché quando cucino mi vede felice. Entro in un mondo dove sono totalmente me stessa. Stavo attraversando un periodo poco sereno della mia vita: avevo perso mio padre e altri parenti a me cari, a causa di gravi malattie”.
Cosa ti ha lasciato MasterChef?
“MasterChef è un’esperienza bellissima, molto formativa anche umanamente, ma penso che non sia per tutti, non basta saper cucinare per partecipare a questa competizione”.
Che ne pensi della tua vittoria?
“Sono orgogliosissima della mia vittoria perché con me ha vinto anche la Sicilia. Terra che ho portato nei piatti e nel cuore durante tutto il mio percorso a MasterChef. Sono molto contenta dell’esperienza che ho fatto, sono stata una siciliana vera”.
Prospettive future?
“Continuerò a non aspettarmi niente, proprio come ho fatto nel corso della competizione. Cercherò di valorizzare i miei mezzi, di accrescerli perché ho ancora tantissimo da imparare. MasterChef mi ha reso una persona preparata, insegnandomi tante cose. Mi ha fatto capire che se io volessi diventare realmente una chef ho una strada ancora lunghissima da percorrere. In cucina non si smette mai di imparare. Prima di trovare una mia collocazione, di esprimere la mia idea di cucina, sicuramente dovrò fare molta gavetta”.
E lancia un messaggio.
“Credete in voi stessi, datevi fiducia e una possibilità. Spesso siamo noi a metterci troppe barriere mentali. Accogliete le occasioni che la vita vi offre. Non mi sono mai arresa ai primi no, anche grazie a mio marito che ha sempre creduto in me, definendomi straordinaria. Ma sono orgogliosa di me stessa, perché il percorso l’ho fatto io”.
Valeria in finale ha presentato un menù degustazione dal titolo “Tra me e me”, portando al giudizio sei piatti – uno in più rispetto a quanto non fosse necessario – che ricordano la sua Terra, senza mai banalizzarla.
Il suo menù degustazione si è aperto con un antipasto dal nome “C’era una volta”, una rivisitazione della classica bruschetta, creata con pane di Altamura, aglio, olio evo, basilico e sferificazione di pomodoro. Sebbene a dire dei giudici si sentisse troppo l’aglio, l’originalità dell’idea è stata molto apprezzata.
A seguire un “Cannolo di alici marinate”, che richiama l’idea del classico dolce siciliano, ma in versione salata. Si tratta di un cannolo formato da alici, ripieno di battuto di melanzane con aria di prezzemolo, mandorle tostate, uova di trota, salicorniae cialda allo zafferano.
Il vero primo piatto che ha visibilmente emozionato i giudici per la sua bontà è stato il primo. Dal titolo “Incontro tra tradizione e innovazione” uno spaghetto risottato con ricci di mare, spuma al cocco e alghe rosse. Un piatto ardito che ha svelato il coraggio della concorrente.
Lo stesso è a dirsi per il secondo proposto, anch’esso molto apprezzato dalla giuria che non ha potuto fare a meno di mangiarlo tutto sotto gli occhi attenti delle telecamere.
“Gli opposti a volte si attraggono” è probabilmente con questo piatto che si è aggiudicata la vittoria.
Il secondo: una guancia di vitello baciata da gambero crudo con bisque al Marsala e giardiniera di radici e germogli. Sarebbe stato proprio questo piatto a fare la differenza, tanto da esser stato definito, da tutti i giudici “il piatto della serata”.
I piatti meno riusciti del menù degustazione sono stati invece il “Piccione al tè Oolong Phoenix”, che per la sua cottura sbagliata ha ricevuto le critiche dei quattro giudici ed il dessert “Lieto fine” che si augurava per sé stessa e che, infine, è arrivato. Si tratta di un gelato alla ricotta su terra al pistacchio con coulis di lamponi e spuma di agrumi.
“Il forno non è sceso a temperatura – spiega Valeria – il piccione è andato oltre”.
Infine il dolce pistacchio, ricotta di pecora, gli agrumi non hanno apprezzato la composizione di tanti elementi.