Vannini, condannato Ciontoli|"Sono io il responsabile" - Live Sicilia

Vannini, condannato Ciontoli|”Sono io il responsabile”

La sentenza sulla morte di Vannini. La madre: "La giustizia esiste".
LA SENTENZA
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Antonio Ciontoli è stato condannato a 14 anni mentre la moglie e i due figli a 9 anni e 4 mesi per la morte di Marco Vannini (nella foto) avvenuta a Ladispoli nel maggio del 2015, come riporta l’agenzia ANSA. E’ quanto hanno stabilito i giudici della seconda sezione della Corte d’Assise di Appello di Roma. Per il capofamiglia i giudici, nell’ambito del processo di appello bis, hanno riconosciuto il reato di omicidio volontario con dolo eventuale. Per i componenti della famiglia, la moglie Maria Pezzillo e i figli Federico e Martina, fidanzata di Marco Vannini, è stato riconosciuto l’omicidio volontario anomalo.

Che cosa è successo

Vannini era nell’abitazione della famiglia Ciontoli, a Ladispoli, centro urbano sul litorale a nord di Roma, la sera del 17 maggio 2015, quando fu colpito dallo sparo della pistola di Antonio Ciontoli, il padre della sua ragazza, Martina, e rimase agonizzante per 110 minuti. Secondo la ricostruzione, non furono chiamati tempestivamente i soccorsi.

“Chiedo perdono”

“Chiedo perdono per quello che ho commesso e anche per quello che non ho commesso. So di non essere la vittima ma il solo responsabile di questa tragedia”, ha detto Antonio Ciontoli nel corso delle sue dichiarazioni spontanee. “Sulla mia pelle – ha continuato Ciontoli – sento quanto possa essere insopportabile, perché innaturale, dover sopportare la morte di un ragazzo di vent’anni, bello come il sole e buono come il pane. Quando si spegneranno le luci su questa vicenda, rimarrà il dolore lacerante a cui ho condannato chi ha amato Marco. Resterà il rimorso di quanto Marco è stato bello e di quanto avrebbe potuto esserlo ancora e che a causa del mio errore non sarà. Marco è stato il mio irrecuperabile errore”.

 “Finalmente è stato dimostrato quello che era palese fin dall’inizio. Se fosse stato soccorso subito Marco sarebbe qui. La giustizia esiste e per questo non dovete mai mollare”. Ha commentato tra le lacrime Marina, mamma di Marco Vannini. “Un secondo dopo lo sparo è scattata la condotta illecita – ha detto il pg Vincenzo Saveriano nel corso delle repliche –. Tutti i soggetti sono rimasti inerti, non hanno alzato un dito per aiutare Marco. Un pieno concorso, una piena consapevolezza di quello che voleva fare Antonio Ciontoli e cioè di non far sapere dello sparo. Tra la vita di Marco e il posto di lavoro del capofamiglia, hanno scelto la seconda cosa”.

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