I casi di variante Delta atterrano a Palermo, in aeroporto, ed è purtroppo normale che sia così. Se le persone viaggiano, viaggia il virus. La buona notizia è che sono stati individuati dall’Ufficio del commissario per l’emergenza. La cattiva è che alcune di queste persone positive erano vaccinate, anche se presentano pochi sintomi.
LEGGI – ALLERTA INTERNAZIONALE VARIANTE DELTA
Ma il contagio va avanti. A margine è opportuno ricordare che il vaccino protegge dai ricoveri e dalla gravità del Covid e che l’immunità, una volta raggiunta, limiterà la diffusione e dunque le varianti.
Una trentina di casi
“Finora abbiamo isolato venticinque casi certi di variante Delta – spiega il commissario per l’emergenza Renato Costa -. Riusciamo a prenderli. C’è un arrivo di positivi con la variante dalla Spagna. Ci sono otto ragazzi sbarcati da Valencia, in più. Li stiamo sequenziando, ma siamo sicuri che sono positivi con la Delta. Si tratta per la maggior parte di giovanissimi che tornano. Io sono preoccupato, per me, ripeto, la situazione è preoccupante”. Ovviamente, bisogna sottolineare che i positivi si trovano perché si cercano. E il fatto che si cerchino è il segno di un impegno lodevole.
Positivi nonostante il vaccino
C’è un altro elemento che non lascia tranquilli: “Alcuni di questi casi positivi erano vaccinati. Con una dose e perfino con due dosi. Certo, sono paucisintomatici, ma questo deve portarci a una riflessione – dice Costa -, ci vuole un maggiore impegno internazionale, altrimenti non ne usciamo. Noi siamo stati i primi a capire, in Sicilia, la gravità della situazione e ci siamo mossi per tempo. Siamo sul pezzo”.
Più controlli
Non a caso, secondo l’ultima ordinanza del presidente Musumeci: “Viene esteso l’obbligo di tampone a chi arriva dalla Spagna o dal Portogallo, o a coloro che nei 14 giorni precedenti vi hanno soggiornato o transitato. Si tratta, al momento, degli unici due Paesi europei per i quali in Sicilia è prevista questa misura di sicurezza”.