Cascio: 'Basta terrorismo su Omicron, i vaccini proteggono'

Cascio: ‘Basta terrorismo su Omicron, il vaccino protegge’

L'infettivologo: ecco perché non dobbiamo spaventarci.
COVID, L'INTERVISTA
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Professore Antonio Cascio, parliamo della variante Omicron. Che tipo di bestia abbiamo davanti?
“Non è detto che sia così brutta come alcuni la stanno raccontando”.

Antonio Cascio, infettivologo, primario al Policlinico, docente universitario, ci ha accompagnato, nel tunnel doloroso di una pandemia, con riflessioni pacate e precise. Gli chiediamo della nuova variante, sulla bocca di tutti. Ecco cosa risponde.

Ci spieghi, professore.
“Cominciamo dai dati certi, da quello che sappiamo in pratica. Sappiamo che un italiano vaccinato con due dosi l’ha presa senza gravi conseguenze e che è paucisintomatico. Anche i suoi familiari sono positivi, ma stanno bene. Il dato finora è questo, giusto?

Sì, cosa ne possiamo dedurre?
“Che il vaccino funziona e che anche la variante Omicron sembra rispondere alla vaccinazione. Perfino le notizie che arrivano dal Sudafrica appaiono confortanti, perché non c’è l’evidenza che la mutazione provochi forme più gravi. Le varianti si generano soprattutto dove ci sono meno vaccinati, non è una novità. Ne vedremo altre e dovremo essere attenti nel tracciarle, per scoprire se sono più contagiose, se generano forme più gravi, senza fare terrorismo”.

Un po’ di terrore in giro pare che ci sia.
“Chiudere le frontiere è un’azione comprensibile che risolve poco, perché i classici buoi sono scappati. Non siamo davanti all’apocalisse. Oltretutto, i vaccini di nuova generazione conterranno le varianti. Intanto, è molto probabile, ma dire di più, è verosimile che i vaccini a disposizione proteggano comunque dalle forme severe, soprattutto con la terza dose. Ma anche con due. Io sono ottimista”.

Che Natale sarà?
“Purtroppo c’è una ripresa dei ricoveri, specialmente al Nord, di non vaccinati e persone vaccinate da più di sei mesi. Dobbiamo vaccinarci tutti con la terza dose, è la strada da percorrere senza indugio per metterci il più possibile in sicurezza”.

Possiamo sperare che il Covid, prima o poi, diventi come uninfluenza?
“Sì. Di solito accade così nella storia dei virus e credo che accadrà pure in questo caso. Ovviamente, passeranno anni”.

Dovremo stare per molti anni in una condizione di normalità sospesa?
“No. Ci vaccineremo ogni anno con i vaccini aggiornati e saremo comunque protetti e in grado di vivere serenamente. Come le dicevo, sono ottimista”.


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