“Entro due giorni | la decisione su Lombardo”

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14 Settembre 2011, 15:20

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“Stiamo riformulando l’accusa a carico di Raffaele Lombardo”. Poche parole del procuratore reggente di Catania Michelangelo Patanè a Livesicilia la dicono lunga sugli ultimi risvolti del procedimento Iblis, nella parte stralciata a carico del presidente della Regione. Il reggente Patané inizialmente non si sbottona, ma poi conferma: “Ancora due giorni di tempo”.

Ferie corte alla procura di Catania. Il procedimento Iblis – nella parte che riguarda i vertici della politica regionale – al momento procede speditamente soltanto nei confronti dei giornalisti che se ne sono occupati. Sono tutti indagati, i colleghi di Repubblica, del Corriere della Sera e chi scrive, a vario titolo: dalla fuga di notizie alla pubblicazione di documenti che “ledono la reputazione di Raffaele Lombardo”. Ai pm che avevano chiesto il rinvio a giudizio per concorso in associazione mafiosa di Lombardo e del fratello Angelo, l’inchiesta è stata revocata. E il caso è finito al Csm perché il reggente Patanè non ha accolto le argomentazioni dei quattro pm “revocati”. Argomentazioni puramente tecniche, visto che Patanè ha sempre respinto l’ipotesi di una “spaccatura” nella Procura di Catania. E il duello, parliamo di quello giuridico di interpretazione delle leggi pro-Lombardo, è stato all’ultimo sangue.

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Gli autonomisti indagati da tempo tirano un sospiro di sollievo e le dichiarazioni odierne di Patanè a Livesicilia confermano che non sarà il prossimo procuratore capo a decidere sul destino giudiziario dei due fratelli. Patanè conferma a Livesicilia che la decisione avverrà “entro dopodomani”. Due giorni quindi, nella direzione non della richiesta di archiviazione, ma della possibile riformulazione dei capi d’accusa. Attenzione: riformulare l’accusa, senza supplementi d’indagine, allo stato degli atti, potrebbe essere un punto a favore per Raffaele e Angelo Lombardo. La richiesta d’archiviazione potrebbe non essere accolta, e nel frattempo arriverebbe un nuovo procuratore. La riformulazione potrebbe aprire le porte ad un’assoluzione quasi certa di Lombardo.

Proprio ieri il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del sostituto procuratore generale di Catania Roberto Campisi contro la nomina alla Procura della Repubblica degli aggiunti Marisa Scavo e Michelangelo Patanè, l’attuale reggente. In pratica rischiano di decadere dal ruolo di aggiunti dal momento in cui dovesse pronunciarsi il Csm.
Nel frattempo potrebbe essere nominato il nuovo procuratore capo. La decisione del Csm è attesa per fine mese: i candidati sono il pm Giovanni Salvi, il procuratore generale Giovanni Tinebra e il pm Giuseppe Gennaro, uno dei quattro che avevano chiesto il rinvio a giudizio di Raffaele Lombardo. Ecco perché i due giorni di tempo indicati da Patanè a Livesicilia sembrano pochi, ma sono lunghi un’eternità.

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14 Settembre 2011, 15:20

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