Siglato stanotte a Milano l’accordo sulla cessione di 40 sportelli del Gruppo Unicredit alla Banca Carige, a seguito del provvedimento del Garante della concorrenza e del mercato del 18 settembre 2007 che ha subordinato il perfezionamento della fusione tra Unicredit e Capitalia all’adozione di alcune misure idonee a superare eventuali effetti anticoncorrenziali.
A renderlo noto è la segreteria di coordinamento Fiba Cisl Banco di Sicilia – Unicredit Group. Le filiali sono 4 della Bipop Carire (Bologna – Via Masini, Imola – Via Pisacane, ForlX – Via V. Veneto e Bussolengo), 10 di Unicredit Banca di Roma (Rimini – Via Flaminia – Piazzetta Castelfidardo, Roma – Via Casilina – Via Gioberti – Via Cadiolo – Via Gallia, Nettuno, Tivoli, Foligno e la filiale di Via Croce Rossa a Palermo), 22 del Banco di Sicilia (Roma – Via Appia Nuova, Agrigento – Via La Malfa, Catania – Via Veneto e presso Auchan, Messina – Via San Martino, Caronia, Montalbano Elicona, San Filippo del Mela, San Mauro Castelverde, Ventimiglia di Sicilia, Baucina, Sambuca di Sicilia, Palermo – Sferracavallo, Alimena, Lascari, Mezzoiuso, Montemaggiore Belsito, Roccapalumba, Pollina, Palazzo Adriano, Polizzi Generosa, Siracusa – Via Algeri) e quattro di Unicredit Banca (Palma di Montechiaro, Lentini, Sciacca e Augusta).
Complessivamente sono 194 i lavoratori interessati dalla cessione delle filiali che dal primo di dicembre prossimo saranno definitivamente cedute alle nuove aziende. L’accordo è stato siglato, rende noto la Fiba Cisl, mentre a Milano continuano le trattative, che si protrarranno fino a mercoledì, sulle ricadute del piano industriale e sulla gestione delle eccedenze di personale da questo derivante. Oggi, sempre secondo la Fiba Cisl, si affronterà la cessione di altre tre agenzie (due di Unicredit Banca di Roma e una del Banco di Sicilia) alla Banca Popolare San Angelo. “Soddisfazione – è stata espressa da Camillo Bongiovì e Gabriele Urzì, dirigenti nazionali della Fiba Cisl – per le garanzie economiche e normative ottenute con la firma dell’accordo, tra cui le principali sono: la trasformazione dei contratti di apprendistato in contratti a tempo indeterminato, il riconoscimento degli inquadramenti in corso di maturazione al primo livello dei quadri direttivi, il rispetto delle adesioni dei lavoratori che hanno firmato per il Fondo di incentivazione all’esodo, l’attribuzione di un assegno detto ‘di mantenimento’ che copre l’eventuale differenza retributiva se gli emolumenti erano superiori presso il precedente datore di lavoro, la possibilità di monetizzazione delle ferie arretrate in essere al momento del transito alla nuova azienda. Sempre positiva poi la valutazione riguardante le garanzie ottenute per previdenza complementare e assistenza sanitaria”.