PALERMO – “Siamo in piena Hiroshima culturale. Crediamo di essere in una epoca scientificamente avanzata, e invece ci troviamo ancora in una fase pre-aristotelica, come se la scienza non fosse mai esistita. E nella quale la scienza sta studiando ancora alcuni misteri irrisolti. Ad esempio: come si formano le nuvole?”. Parole e musica di Antonino Zichichi. Giunto oggi, per la prima volta da quando è stato nominato assessore, in quinta Commissione all’Ars per illustrare le linee programmatiche del suo assessorato. Dietro la porta della Commissione un manipolo di giornalisti. E una sfilata di sorrisi: sono i deputati della Commissione che entrano o escono dalla sala. “Salve a voi – dice qualcuno, ridendo – che illuminate i vicoli bui della cultura”. “Ha rivalutato il nome di Galileo nel mondo, ora ci vuole provare con Archimede”, dice un altro. Mentre la deputata del Movimento cinque stelle Gianina Ciancio sottolinea “l’entusiasmo del professore, vero segnale di novità, nonostante l’età”.
Il via libera per i deputati arriva quando già ora di pranzo è passata da un po’. Zichichi, cortesemente, invita a sedersi. È disponibile. Pronto a rispondere alle domande. Il presidente di Commissione Marcello Greco, invece, è evidentemente stravolto. E gioca, per tutta l’improvvisata conferenza stampa, il ruolo di “stopper”. Quando lo scienziato parte in “dribbling”, prova a tenerlo per la maglia. Con eleganza, ci mancherebbe: “E’ un piacere sentir parlare il professore. Staremmo ad ascoltarlo per ore. Ma forse, è meglio una domanda secca e una risposta secca”. E le domande, in effetti, secche sono. Le risposte, come è probabilmente dovuto a una personalità di elevatissima statura come Zichichi, un po’ più… articolate.
“Ho un difetto – attacca – io parlo a braccio”. Motivo per il quale l’assessore chiede a deputati, collaboratori, persino al suo capo di gabinetto Enza Cilia di allontanarsi “un attimo”, nell’altra stanza. “L’obiettivo principale del mio assessorato? – spiega Zichichi – Quello di far voltare pagina alla Sicilia. Per questo, sto lavorando a dodici progetti per la Sicilia. Che adesso vi illustrerò”. Greco sbianca. L’assessore gli sta scappando via. Non gli resta che usare il “mestiere”. Che alla fine pagherà: Zichichi illustrerà soprattutto il primo dei progetti. Accennerà soltanto ad altri due. Insomma, Greco se l’è cavata.
“Il primo dei progetti si intitola ‘Archimede’ – inizia comunque Zichichi – e riguarda la diffusione dell’opera e del pensiero del più grande intelletto degli ultimi diecimila anni. Una cosa che nessuno sa, tranne i quattro gatti che hanno studiato queste cose. Come me”. In cosa consiste il progetto Archimede? “Intanto – spiega l’assessore – faremo in modo che in tutta la Sicilia, le piazze più belle vengano intitolate allo scienziato siracusano. Basta con l’intitolazione a gente che per la Sicilia non ha fatto nulla”. Ciascuno quindi si prepari ad aggiornare la toponomastica della propria città: la piazza-simbolo, presto, diventerà “Piazza Archimede”. Un tributo assolutamente dovuto, per carità. “Archimede scoprì – prosegue Zichichi – per quale motivo le navi non affondano. Lei prende il mare, no? Se lei prende un metro cubo di acqua, è una tonnellata. Come mai quella tonnellata non affonda? Ce lo ha spiegato Archimede”.
Ma il settore dei siti culturali, quello sì, affonda tra i problemi legati a inefficienze e scandali. Come quello sulla gestione dei servizi aggiuntivi dei Musei. Sul tema, a prescindere dal processo di formazione, il discorso si fa un po’ nebuloso: “Non ha letto la mia risposta ad Aldo Grasso?”. No, non abbiamo letto la risposta ad Aldo Grasso. “Allora le spiego: Grasso è un esempio di Hiroshima culturale. Siamo convinti che l’epoca in cui viviamo sia moderna, e invece è pre-aristotelica. Sa perché ho accettato di fare l’assessore?”. No, non sappiamo nemmeno questo. Impreparati. “Allora glielo dico io: perché Crocetta capisce di queste cose. Anche di Aristotele”. Ed è già qualcosa.
La spiegazione di Zichichi mette ko i cronisti. E per un attimo “confonde” anche il suo diretto marcatore. Greco accusa il colpo. E infatti lo scienziato può partire col secondo dei dodici progetti: “Si intitola ‘Nuovi itinerari di alta cultura’…”. Greco si riprende e interviene in tackle duro: “Scusate se prendo la parola. Voglio solo dire che con Zichichi la maggioranza che sostiene il governo Crocetta è convinta di poter far voltare pagina alla Sicilia. Il professore è un fiore all’occhiello”. Ed è lo stesso Greco che illustra qualche elemento “concreto” emerso dalla Commissione: “Zichichi ci ha assicurato che lavorerà perché i nostri musei rimangano aperti anche la sera, e la notte. E quando parla di nucleare, lui ne parla come ‘risorsa’. Ad esempio, per gli utilizzi che se ne fanno in campo medico”. Sembra fatta.
“Un altro progetto a cui lavorerò – incalza però lo scienziato – si intitola ‘Extreme Energy events’ e coinvolgerà gli studenti delle scuole. I ragazzi, se sentono parlare di scienza, oggi, si addormentano”. L’idea di questo progetto, a dire il vero, si fonda su una ricorrenza assai nota: “Ricorre – spiega Zichichi – il centenario della scoperta dei raggi cosmici. Che si chiamano così perché provengono dal cosmo. Chi ha paura di questi raggi, può venire nel mio laboratorio del Gran Sasso, lì sono molto meno nocivi”.
I cronisti provano a mettere sul tavolo un po’ di attualità. A cominciare dalle sue scarse presenze in Assessorato e in Aula: “Non servono i pugni sul tavolo – replica Zichichi – ma i progetti e gli studi rigorosamente logici”. Ecco anche il tema delle sue possibili dimissioni dal centro Ettore Maiorana, che riceve Fondi regionali e di cui lo scienziato è presidente. La giunta ha infatti disposto recentemente le incompatibilità tra le figure di deputati o assessori e le cariche di presidenti di enti finanziati dalla Regione. Cosa farà lo scienziato? “Quelli – dice Zichichi – non sono fondi dell’assessorato. Sono somme a disposizione del Presidente. Saranno i suoi uffici a deciderne l’erogazione”. Sarà Crocetta, insomma, a decidere se finanziare l’ente guidato dal suo assessore. Questo mistero, almeno, è stato risolto. Restano le nuvole.