Via Castromarino, abitanti abbandonano l'aula: "Dite falsità"

Via Castromarino, abitanti abbandonano l’aula: “Dite falsità”

Interrotta bruscamente la seduta straordinaria di stamattina.
CONSIGLIO COMUNALE
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CATANIA – Interrotta bruscamente la seduta straordinaria del Consiglio Comunale, stamattina. La riunione straordinaria è stata convocata per chiarire i punti dell’ordinanza sindacale che riguarda l’odissea delle famiglie che hanno perso la propria abitazione per il crollo dell’edificio di via Castromarino. 

La “secessione”

Ad abbandonare l’aula sono stati i rappresentanti degli inquilini di via Castromarino e i loro legali, usciti dall’aula consigliare durante l’intervento dell’assessore all’Urbanistica Enrico Trantino. “State dicendo delle falsità impressionanti – grida Oriana Pappalardo, una dei proprietari degli immobili irrimediabilmente danneggiati dal crollo avvenuto la sera del 20 gennaio 2020 in via Castromarino. La realtà è che noi e i nostri bambini siamo da un anno e mezzo senza casa, senza aver avuto nessuna risposta e abbandoniamo immediatamente quest’aula”.

L’interruzione della seduta

Alle 12,37 il presidente del Consiglio Comunale, Giuseppe Castiglione, interrompe la seduta dopo le proteste degli inquilini presenti in aula e dei loro rappresentanti legali; nel frattempo, alcuni consiglieri comunali protestano anche per la chiusura della seduta “immotivata”. “Deluso, molto deluso – sono le prime parole di Giuseppe Lipera, rappresentante legale di alcune famiglie proprietarie di immobili in via Castromarino. Ringrazio i consiglieri che avevano richiesto questa seduta, ma sono deluso da tutto il resto e dagli interventi degli assessori presenti. Nessuna solidarietà è stata espressa a questi cittadini che hanno subito un disastro. Ci difenderemo – tuona – nelle sedi opportune”.

Il crollo

Era il 20 gennaio 2020 e dopo qualche ora dal passaggio della TBM della CMC Ravenna per lo scavo del tunnel della metropolitana, la vita di 16 famiglie catanesi cambiava radicalmente a causa del crollo di un edificio che ha reso le loro abitazioni inagibili e inabitabili.  “In questo lunghissimo lasso di tempo – continua Lipera – gli ex residenti, in attesa ancora di avere giustizia, non solo sono stati abbandonati dalle istituzioni, ma anche vessati da una scandalosa ordinanza”.

L’ordinanza

 Il 12 maggio scorso il Comune emette un’ordinanza che impone alle famiglie coinvolte dal crollo dell’abitazione in via Castromarino la presentazione, a proprie spese, di un un progetto ai fini dell’ottenimento dell’agibilità delle proprie abitazioni, subito dopo l’ultimazione dei lavori di messa in sicurezza dell’edificio crollato. Giovanni Ingrascì è  l’avvocato rappresentante legale di alcuni dei residenti di via Castromarino. “Questo provvedimento è una sciocchezza – precisa Ingrascì – perché non “autorizza” i proprietari agli interventi richiesti, ma li “obbliga” con pena di procedimento penale se non attuati entro il termine di 30 giorni.

L’amministrazione non chiede ai proprietari di eseguire le procedure richieste che potrebbero aspettare la chiusura dei procedimenti penali e civili in corso, ma li obbliga ad intervenire entro 30 giorni dopo i lavori di messa in sicurezza che il Ministero delle Infrastrutture avrà realizzato”.

Il 31 maggio scorso durante una conferenza stampa tenutasi davanti all’immobile crollato l’avvocato Giuseppe Lipera puntava il dito contro l’ordinanza sindacale. “Dopo il danno la beffa – pre isava Lipera – un progetto di ripristino che non è mai stato oggetto di concertazione con le vittime del crollo”.

La richiesta di ritiro immediato dell’ordinanza è stata firmata da 16 consiglieri comunali di maggioranza e opposizione. Primo firmatario il consigliere Graziano Bonaccorsi del M5S. “Questa determina è una follia – dichiara il consigliere Bonaccorsi – è deve essere ritirata”.

Presenti alla seduta straordinaria del Consiglio Comunale gli assessori Enrico Trantino, Alessandro Porto e in collegamento video l’assessore Giuseppe Lombardo. Assente dalla seduta del consiglio comunale straordinaria il Sindaco Salvo Pogliese.

Il presidente del consiglio

“La seduta straordinaria del consiglio comunale è stata indetta per spiegare la determina che l’amministrazione ha emanato e contestata da diversi consiglieri. – afferma Giuseppe Castiglione Eravamo già intervenuti modificando una norma e stanziando 3000 euro per aiutare le famiglia che sono rimaste senza abitazione. L’ordinanza emessa dal Comune è a norma di legge. La Metropolitana FCE farà a proprie spese i lavori di consolidamento, ma i progetti devono essere eseguiti e presentati agli uffici competenti dai proprietari degli immobili”. Nell’ordinanza presentata il 12 maggio è scritto di presentare alla Direzione Urbanistica e Gestione del Territorio di questo Comune, un progetto di restauro e/o risanamento che preveda il completamento di tutte le opere ivi compresi i collaudi, per il rilascio di idoneo titolo edilizio e successivo rilascio dell’agibilità immobiliare , entro trenta giorni dall’ultimazione dei lavori e certificazione di collaudo eseguiti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Dipartimento per i Trasporti, la Navigazione Gli Affari Generali ed il Personale . Gestione Governativa Ferrovia CircumEtnea”.

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