"Via il nome di Guttuso | dal museo di Palazzo Riso" - Live Sicilia

“Via il nome di Guttuso | dal museo di Palazzo Riso”

Lettera aperta del direttore regionale di Legambiente, Gianfranco Zanna, al fisico neo assessore ai Beni culturali: "Non sarebbe un affronto, nè un oltraggio, al grande pittore di Bagheria, ma semplicemente non ci sono i presupposti per l'intitolazione. Non è il modo giusto di ricordare l'artista".

Legambiente scrive all'assessore Zichichi
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PALERMO – Revocare il decreto assessoriale del 6 novembre 2012 che ha intitolato il Museo regionale di arte moderna e contemporanea di Palazzo Riso a Renato Guttuso. E’ quanto chiede il direttore regionale di Legambiente, Gianfranco Zanna, in una lettera aperta inviata all’assessore regionale ai Beni culturali, Antonino Zichichi. “Non sarebbe un affronto, nè un oltraggio, al grande pittore di Bagheria, ma semplicemente – scrive Zanna – non ci sono i presupposti e il merito di tale intitolazione, anzi, potrebbe essere perfino controproducente per la figura del maestro e per la struttura stessa del museo”.

“Il Museo di Palazzo Riso sta cercando faticosamente di costruirsi un suo profilo e sua propria identità, con acquisizioni mirate e iniziative significative, che questo tipo di intitolazione renderebbe in parte vana e creerebbe, comunque, nei visitatori e appassionati d’arte una certa confusione, visto tra l’altro che la struttura non ospita alcuna opera dell’artista bagherese – prosegue Zanna -. Senza dimenticare, inoltre, che, a meno di venti chilometri da Palermo, a Bagheria, a Villa Cattolica, esiste da anni, con titolo e merito, la Galleria civica d’arte moderna e contemporanea intitolata al (loro) concittadino Renato Guttuso, nel cui giardino sono seppellite le sue spoglie, conservate nello splendido sarcofago opera di Giacomo Manzù”.

“Noi riteniamo che non si debba ricordare in questo modo, con questi atti solo simbolici e propagandistici, un grande artista del Novecento – conclude il direttore regionale di Legambiente -. Palermo e la Sicilia dovrebbero, devono fare di più e meglio per conservare e valorizzare la memoria culturale di uno dei suoi figli migliori, conosciuto in tutto il mondo e che tutto il mondo ci invidia”.


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