Tensione all'Ars, | ma il Piano casa va - Live Sicilia

Tensione all’Ars, | ma il Piano casa va

Approvati tutti gli articoli
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Approvati tutti gli articoli del Piano casa. Il disegno di legge proposto dal governo Lombardo, dopo un travagliatissimo percorso d’aula, è finalmente stato votato ieri sera. Adesso bisognerà attendere martedì prossimo, prima che gli uffici tecnici rimettano insieme tutte le parti approvate che compongono la legge, così che l’assemblea regionale possa approvarla per intero.
Il confronto politico scaturito dalla discussione della legge, che mira a far ripartire l’economia dell’Isola, è stato molto acceso e ha visto nascere in aula numerosi momenti di tensione tra la nuova maggioranza e Udc e Pdl ormai tra i banchi dell’opposizione. Ultima solo in ordine cronologico, la tensione respirata ieri sera in sala d’Ercole, culminata con l’abbandono dell’Aula da parte dei deputati di Pdl e Udc. Ma ancor prima della loro uscita di scena, si è assistito a uno scambio di battute tra Faraone (Pd) e Mancuso (Pdl) sull’ampliamento del raggio d’azione della legge anche alle attività industriali. Sull’emendamento si è dichiarato contrario, oltre all’Udc, anche il Pdl, scatenando le ire di Faraone, che ha accusato i colleghi pidielini i essere illiberali. Secca la replica di Mancuso, che nell’intervento successivo ha invece definito il Pd “una stampella”, in riferimento all’appoggio al governo. Ma la tensione non si è avvertita soltanto tra avversari politici: emblematico il ‘caso De Luca’, deputato autonomista che si è scagliato contro il Governo e la legge in discussione, al punto da seguire i colleghi di centrodestra e abbandonare l’Aula. Ad ogni modo, protagonista indiscusso dello scontro politico è stato un emendamento presentato dal governo Lombardo, che avrebbe incluso tra i beneficiari del Piano Casa anche gli edifici costruiti in zone di inedificabilità (come Pizzo Sella, a Palermo, o gli edifici costruiti entro 150 metri dalla costa). In sintesi, l’emendamento avrebbe previsto la possibilità di demolire le abitazioni e costruirle in altre zone edificabili concesse dai Comuni, prevedendo anche in questi casi un aumento del 20% delle cubature. Rabbia e indignazione da parte di Pdl e Udc, fino alla loro uscita di scena, che ha sortito l’effetto desiderato, convincendo il Governatore (presente in Aula) a ritirare l’emendamento, definito qualche ora prima ‘scandaloso’ dallo stesso presidente dell’Assemblea, Francesco Cascio.
Soddisfatta Giulia Adamo, capogruppo dei miccicheiani: “Il Piano casa così come esitato dall’Aula rappresenta per il Pdl-Sicilia una vittoria su tutti i fronti. Abbiamo mostrato fermezza e coesione nel chiedere e ottenere l’estensione dei benefici di legge anche per le attività produttive, onestà e lealtà alla linea di rigore posta in essere correttamente dal governo regionale, ritirando come concordato tutti gli emendamenti, e infine siamo riusciti a smascherare tutti coloro che, abbandonando l’aula e non accettando il confronto democratico, hanno dimostrato di avere come unico scopo quello di far deflagrare la maggioranza e non, invece, contribuire a produrre una legge utile ai siciliani”. Secca la replica del capogruppo Udc Rudy Maira: “il presidente Lombardo è tornato indietro su due emendamenti che riguardavano la delocalizzzazione degli immobili costruiti in aree di inedificabilità assoluta – ha detto Maira – e sento il capogruppo Adamo parlare di fermezza e determinazione del Governo sul Piano casa. Non è la prima volta che Lombardo sconfessa il gruppo ispirato da Gianfranco Miccichè e mi chiedo perché mai ci si ostini a sostenere un esecutivo in cui l’azionista di maggioranza è il Pd”.


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