Via libera al piano triennale| Ma in consiglio è scontro sul tram - Live Sicilia

Via libera al piano triennale| Ma in consiglio è scontro sul tram

Ritirato l'emendamento sulle nuove linee, ma il Comune assicura: "Lavori per 426 milioni".

PALERMO – Il piano triennale delle opere pubbliche diventa l’ennesima occasione di scontro sul tram. Il consiglio comunale di Palermo ha infatti approvato l’elenco annuale e pluriennale degli interventi che si realizzeranno in città: un atto propedeutico al bilancio e sulla carta abbastanza semplice, ma che si è trasformato ancora una volta nello scontro tra favorevoli e oppositori dei binari.

Gli uffici hanno infatti presentato un pacchetto di emendamenti all’atto approvato in giunta e, tra questi, rientrava anche l’inserimento delle linee D, E2, F e G del tram che però non sono presenti nel vecchio, ma ancora vigente, Piano regolatore. Il caso è stato sollevato ieri dalla consigliera del M5s Giulia Argiroffi e oggi le opposizioni, per bocca di Fabrizio Ferrandelli, hanno atto una proposta alla maggioranza: “barattare” il ritiro dell’emendamento con la possibilità di votare l’atto in tempi brevi. Un accordo a cui gli orlandiani hanno detto sì, incassando l’approvazione del piano e procedendo così spediti nell’iter che dovrebbe portare al disco verde sul bilancio entro questa settimana.

Ma che effetti avrà l’emendamento? E’ bene chiarire che le nuove linee del tram sono divise in due gruppi: le prime, ossia A, B, C ed E1, sono già finanziate col Patto per Palermo (198 milioni) e la progettazione definitiva è già in corso, con i lavori che potrebbero partire già nel 2019; il secondo gruppo, ovvero D, E2, F e G, invece, costa 400 milioni e andrebbe finanziato mediante un bando ministeriale a cui Palermo parteciperà il prossimo anno. L’emendamento in questione riguarda il secondo gruppo, quello delle linee prive di finanziamento.

Il capoluogo siciliano, stando a quanto annunciato dall’assessore Emilio Arcuri, avrebbe ottime possibilità di aggiudicarsi le somme: il bando infatti prevede una serie di paletti e poche città in Italia hanno le carte in regola. Palermo, però, avrebbero dovuto inserire le linee nel piano triennale per poter partecipare al bando: uno scoglio che però è stato superato in itinere, visto che tra gennaio e febbraio il Comune dovrebbe approvare una variante al Prg e avere pronto perfino il Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile, almeno in corso d’opera. Condizioni che consentiranno alla città di concorrere al bando, anche se non al massimo delle proprie possibilità. Le ulteriori linee di tram, quelle prive di finanziamento, negli effetti non sono presenti nel piano triennale approvato oggi, ma questo non dovrebbe rappresentare un ostacolo nella caccia ai finanziamenti.

“Il ritiro di questo emendamento – ha dichiarato l’Assessore alla Rigenerazione Urbanistica e Urbana, Emilio Arcuri – non preclude la possibilità di partecipare entro il 31 dicembre al bando nazionale per ottenere gli ulteriori finanziamenti e per il quale predisporremo tutti i documenti necessari”. “Il Consiglio comunale – ha sottolineato il Sindaco, Leoluca Orlando – ha confermato e fatto propria la scelta di promuovere e valorizzare il trasporto collettivo con i tram che in base al progetto già presentato alla città, costituirà l’asse portante della mobilità cittadina nei prossimi anni”.

Il primo lotto delle nuove linee comprende la A (Stazione-Stadio), la B (Notarbartolo-Verdura), la C (viale Regione-Stazione, passando per Orleans) e il primo tratto della E (Stadio-Francia, dove si connette col parcheggio e il passante): in tutto mobilità 426 milioni, di cui 198 di Patto per Palermo, 50 del piano regionale per i parcheggi, una quota privata per la finanza di progetto e circa 49 milioni di così dette “risorse libere” della Ue.

Ma torniamo al Piano triennale. Gli emendamenti hanno consentito di accorpare i due accordi quadro sulle scuole, rendendoli così operativi, mentre slittano al 2019 quelli per il centro storico e il resto della città; rimangono nell’elenco 2018 il restauro del Teatro Massimo e la pulizia del canale Boccadifalco, mentre sono rimandati al 2019 il forno crematorio dei Rotoli e gli impianti di illuminazione pubblica.Un piano 2018-2020 che comprende 667 interventi che, in teoria, costerebbero ben 4,2 miliardi di euro: quasi 80 milioni quest’anno, quasi due miliardi nel 2019 per 343 opere e oltre due miliardi nel 2020 per 291 opere.

LE REAZIONI

“Oggi in aula ho chiesto alla maggioranza, recependo le perplessità avanzante da diversi consiglieri di opposizione con in testa la consigliera Argiroffi, di ritirare l’emendamento di inserimento delle linee del tram nel piano triennale delle opere pubblico come gesto di rispetto politico per le nostre posizioni”. Queste le dichiarazioni di Fabrizio Ferrandelli. “Il nostro non è soltanto un atto di contrarietà alle nuove linee, espressa più volte nella nostra campagna elettorale con un piano alternativo e sostenibile di mobilità – precisa Ferrandelli – ma è un più complessivo ragionamento che inquadra ogni provvedimento di questa natura all’interno del Piano regolatore generale e al Piano urbano di mobilità sostenibile. Ringrazio il presidente della commissione Urbanistica e i componenti della maggioranza per aver dato seguito alla nostra richiesta. Siamo sicuri che durante le sedute future faremo valere le ragioni di chi come noi crede che possano essere individuare soluzioni di mobilità più economiche, meno invasive e sostenibili. Per noi quella odierna è una grande vittoria politica – conclude – ma sappiamo che il cammino ancora è impervio”.

“Il ritiro dell’emendamento sulle nuove linee tranviarie di Palermo che l’assessore all’urbanistica avrebbe voluto inserire nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche é una vittoria straordinaria del gruppo consiliare del M5s – si legge in una nota del gruppo pentastellato – È soprattutto una vittoria della buona amministrazione, del rispetto delle regole e, soprattutto, di una adeguata programmazione sullo sviluppo della città, che rimane l’unica garanzia alla qualità del risultato. Non si possono, infatti inserire interventi di questa portata che non siano stati previsti all’interno del Piano Regolatore Generale e il sistema tram non è, ad oggi, previsto nel Piano Regolatore Generale della città di Palermo. Non si può chiedere al consiglio comunale di operare una implicita variante al Prg e non si può chiedere allo stesso consiglio di approvare contemporaneamente il progetto preliminare, con un rigo e tutto questo quasi di nascosto. Sulla base di questi rilievi la maggioranza ha dovuto prendere atto della situazione e adeguarsi a quello che dovrebbe essere il modus agendi ordinario di una buona e sana amministrazione: prima si adotta la pianificazione generale e poi si realizzano i progetti specifici delle singole opere e interventi”.

“Il piano triennale delle opere pubbliche – dice Tony Sala, capogruppo di Palermo 2022 – è lo specchio della condizione in cui versano i comuni di tutta Italia: poche risorse proprie, limitate capacità tecniche di progettazione, bassa riscossione dei tributi, difficoltà ad accendere nuovi mutui e un ritardo sostanziale nell’approvazione di atti di programmazione, dovuto per lo più proprio a queste condizioni. Non è un caso che la maggior parte di questo piano sia finanziato con fondi extra comunali ed è evidente che dobbiamo ricorrere immediatamente a nuove competenze tecniche mediante nuovi concorsi, ormai improcrastinabili. Siamo rammaricati per il mancato inserimento delle ulteriori quattro nuove linee del tram, ma l’amministrazione attiva e la maggioranza si impegneranno a inserirle nel Piano urbano della mobilità sostenibile, così da consentire alla città di partecipare al bando e di accedere ai fondi. Le opere che saranno realizzate mediante finanza di progetto colmano solo in parte le carenze finanziarie che ci impediscono, per esempio, di stanziare subito le somme per i ponti, i viadotti e altri intervento che dovranno trovare spazio nel prossimo bilancio”.

“L’approvazione del programma triennale delle opere pubbliche – dicono i consiglieri di Sinistra Comune Giusto Catania, Barbara Evola, Katia Orlando e Marcello Susinno – è un passaggio importante per giungere alla definizione del Bilancio di Previsione del 2018. Adesso è urgente approvare il bilancio al fine di dare risposte alla città e alle sue esigenze sociali. Malgrado le difficoltà finanziarie, dovute ai continui tagli dei trasferimenti nazionali e regionali, attraverso il programma triennale si potrà continuare ad investire sul miglioramento della mobilità sostenibile, parcheggi, manutenzione e illuminazione della città. Oggi Palermo prosegue un percorso per valorizzare la rete del trasporto pubblico su ferro, investendo sulla mobilità sostenibile, e questa è una scelta centrale per la futura trasformazione della città. Purtroppo i tempi di approvazione dell’atto deliberativo hanno pregiudicato una seria programmazione degli interventi, pertanto la riduzione delle opere pubbliche nel piano annuale è un atto di responsabilità, visto che i margini di tempo per impegnare le risorse sono stretti”.

“L’approvazione del Piano triennale delle opere pubbliche, modificato con alcuni emendamenti proposti dagli uffici, consente al Comune di Palermo di poter avviare subito alcuni importanti interventi, prevedendone altri già dal prossimo anno: dall’accordo quadro sul pronto intervento in scuole e asili alla pulizia dei canali di maltempo, dal restauro del Teatro Massimo al secondo forno crematorio ai Rotoli. Previste anche numerose opere pubbliche finanziate dal Patto per Palermo, voluto e sottoscritto dal governo del Pd, al contrario dell’attuale esecutivo Lega-M5s che dimostra anche questa volta di dimenticare il Sud e la Sicilia. La maggioranza in Aula ha acconsentito a ritirare l’emendamento sulle quattro linee di tram non finanziate dal Patto per Palermo nella certezza che queste saranno inserite subito nel Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile, il che consentirà alla città di partecipare senza problemi al bando ministeriale per reperire i 400 milioni necessari. Il tram resta un’infrastruttura prioritaria per Palermo per ripensare la mobilità e rilanciare il centro. Il gruppo ringrazia inoltre il presidente della commissione Urbanistica, Giovanni Lo Cascio, per il lavoro svolto”. Lo dicono i consiglieri del Partito Democratico al consiglio comunale di Palermo Dario Chinnici, Rosario Arcoleo, Francesco Bertolino, Carlo Di Pisa e Giovanni Lo Cascio, commentando l’approvazione del Piano triennale e dell’elenco annuale delle Opere pubbliche.

“Il consiglio ha approvato un emendamento sull’efficientamento degli impianti di pubblica illuminazione in costa sud che, insieme alla realizzazione della fognatura a sistema separato che va da Sant’Erasmo fino a Via XXVII Maggio, senza alcun dubbio darà forza e slancio economico a questa parte della città – dice Sandro Terrani, capogruppo del Mov139 – Sul tram, fatta salva la condivisione e la visione di una città che deve incentivare l’ uso dei mezzi pubblici, ritengo che un’opera di così importante impatto non possa passare solo attraverso un emendamento del consiglio comunale all’ultimo minuto, bensì da una attenta analisi coinvolgendo per tempo la maggioranza”.

“Il voto favorevole – dice Ottavio Zacco di Sicilia Futura – è solo per senso di responsabilità nei confronti della città perché è chiaro che questo non è un piano triennale che coincide col progetto politico che abbiamo condiviso con il sindaco a giugno del 2017. È già il secondo anno che votiamo un piano triennale che non è altro che un elenco di interventi programmati dallo scorso consiglio comunale e posticipati di anno in anno; chiaramente questo è il frutto della crisi che vivono gli enti locali e dell’assenza di dirigenti tecnici all’interno degli uffici comunali, ma è chiaro che non possiamo continuare a votare il bilancio con la programmazione delle opere pubbliche a fine anno, pertanto è opportuno da subito iniziare a parlare del bilancio previsionale 2019 e soprattutto condividere con i gruppi politici le scelte progettuali da inserire all’interno del piano triennale delle opere pubbliche, corrispondenti al progetto politico che diano risposte concrete alle esigenze della città, partendo dalle opere infrastrutturali necessarie contro gli allagamenti nella zona nord fino a quelle necessarie per lo sviluppo economico della città”.

“Il piano approvato è il più povero degli ultimi venti anni – dice il capogruppo di Fi Giulio Tantillo – le casse vuote del comune hanno inciso pesantemente sulle opere pubbliche della città. I 6 milioni a disposizione si sono impegnati per le scuole, per il canale Boccadifalco e la sicurezza del Teatro Massimo. Il no alle nuove linee del tram è la risposta all’approssimazione con cui è stato presentato l’emendamento numero 31. I progetti si approvano prima nelle commissioni, poi in consiglio Comunale . Auspichiamo per il futuro un dialogo più costruttivo e un maggiore coinvolgimento della società imprenditoriale e che produce idee”.

“Apprezzamento per l’iniziativa del Consiglio Comunale che mostra sempre più attenzione alla mobilità ecosostenibile – dice l’amministratore di Amat Michele Cimino -Ritengo che questo sia un grande risultato per la città”.


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