CATANIA- Baby posteggiatori abusivi gestiscono l’incrocio di via Giuseppe Poulet, proprio sotto la sede locale della Polizia, a due passi dai viali tirati a lucido del cimitero. Avranno al massimo 10 anni, tuta, scarpe da tennis, capelli a doppia base e ripetono continuamente: “Cerca posto?”.
Gli automobilisti si fermano, e grazie ai baby parcheggiatori possono lasciare l’auto con le ruote posteriori sul marciapiede e pagare in cambio del servizio prestato.
Basta girare l’angolo e arrivare in via Acquicella, quella del cimitero, per vedere gli agenti in borghese schierati, i vigili urbani, a flotte, che per l’occasione fanno avanti e indietro vigilando sull’isola pedonale creata per le celebrazioni dei defunti. Manca solo la musica di sottofondo, il quadretto mostra una città in ordine mentre riecheggiano colpi di clacson misti a grida dei venditori di fiori.
Quei bambini di via Poulet sono solo un dettaglio, una nota stonata che non tutti devono ascoltare né vedere. Garantiscono, in cambio di soldi, che l’auto lì si può lasciare e lo fanno almeno da tre anni. Ad ogni commemorazione dei defunti sono stati sempre sullo stesso posto, difficile dire cosa facciano durante gli altri giorni. Certo è che impersonano appieno la meglio gioventù del quartiere “Zia Lisa”. Tra i profumi dei carciofi arrostiti con le cassette di legno bruciate, al centro dell’incrocio, controllano che tutto fili liscio.
E tutto fila liscio. Piccoli capi crescono coniando le regole della strada, salutando gli amici che senza casco e a bordo di motorini rigorosamente senza targa salgono e scendono per lo stradone.
Qualcuno non vorrà mica scandalizzarsi? Per carità, è solo un dettaglio. Bambini sono.