"Vieni a messa che ti presentiamo" | Summit fra boss in chiesa - Live Sicilia

“Vieni a messa che ti presentiamo” | Summit fra boss in chiesa

La presentazione ufficiale di Baldassare Migliore avvenne nella cappella del carcere Pagliarelli.

PALERMO – Dieci anni di mafia. Il nome di Baldassare Migliore, che tutti chiamano semplicemente Baldo, è entrato nelle principali inchieste della nuova Cosa Nostra. Il suo recente arresto ad opera degli agenti della Squadra mobile di Palermo svela la trasversalità dei clan. I confini dei mandamenti sono rigidi, ma ci sono figure che li attraversano. Quella di Migliore è una di queste.

Migliore c’era già nell’inchiesta dei carabinieri che nel 2008 bloccarono con il blitz Perseo la penultima rifondazione di Cosa Nostra. L’ultima è stata azzerata lo scorso maggio. Migliore, però, fu assolto in un processo che ha perso qualche piccolo pezzo per l’inutilizzabilità delle intercettazioni. All’inizio di lui si parlò per il legame con Calogero Mannino, classe 1940, importante uomo d’onore del mandamento mafioso di Boccadifalco ed in particolare della famiglia di Uditore, di cui ne costituiva l’espressione imprenditoriale.

Sarebbe stato il reggente del mandamento di San Lorenzo Girolamo Biondino ad assegnargli, dopo la morte di Calogero Caruso di Torretta, il controllo delle attività produttive, estorsioni incluse, nelle zone di Isola delle Femmine e Capaci.

Lilluzzo Caruso fu arrestato nel 2013. Anche quest’ultimo aveva contatti con i boss di passo di Rigano e con quelli di San Lorenzo. Nel 2012 gli investigatori lo avevano seguito fino a Piano dell’Occhio dove nel solco della tradizione mafiosa era stata organizzata una “mangiata”. C’erano Caruso e Silvio Guerrera, oggi pentito, ma anche Tommaso Contino (reggente della famiglia di Tommaso Natale) e Roberto Sardisco. Per sostituire Caruso la scelta cadde su Migliore. 

Migliore portava soldi e garantiva i contatti con gente importante: “Però lui ci ha influenza, è molto influente, anche lui ci ha fatto avere i contatti con Carini”, ha riferito Silvio Guerrera.

C’è un capitolo sulla figura di Migliore che più di altri si ingrossa ogni giorno di più. Ed è quello dei suoi rapporti – così li definiscono gli investigatori – “esponenti di rilievo del mandamento mafioso di Uditore – Passo di Rigano”. È stato testimoniato un giro vorticoso di incontri soprattutto con i Sansone. In particolare con Giuseppe Sansone che assieme ai fratelli Gaetano e Agostino curò la latitanza di Totò Riina. Ed ancora con Rosario Sansone, inteso Mimmo, classe 1942, pregiudicato per reati di mafia e cognato del padrino di Pagliarelli Nino Rotolo.

Nel corso di un interrogatorio del 2017 ad Antonino Pipitone è stata mostrata la foto di Migliore. Il collaboratore di giustizia ha raccontato una serie di particolari: “Sì lo conosco, penso che si chiama Baldassaro (sbaglia il nome, ndr), però non so come, lo conosco perché c’ha una ditta di movimento terra, è dell’Uditore ed è uomo d’onore dell’Uditore”.

E chi lo ha formalmente affiliato?“Rosario Sansone dell’Uditore, cognato di Nino Rotolo…. mi è stato detto proprio che è stato alla messa, perché ci andavamo tutti in messa a Pagliarelli, perché lui era in un piano e io in un altro piano, mi è stato detto proprio, ma anche da mio padre, da tutti quelli che erano lì, dice: ‘Vieni a messa che ti dobbiamo fare conoscere una persona. C’è quando a volte puoi dire di no, e allora ‘andiamo a messa’ e ho conosciuto Baldassaro come uomo d’onore, ma già lo conoscevo come persona”.

Accade anche questo in carcere. Che si sfrutti un luogo sacro per un rito che fa a pugni con la fede. È il mondo all’incontrario di Cosa Nostra che confonde i valori, li mortifica. Anche il pubblico ministero che interroga il collaboratore ha avuto un sussulto: “La presentazione avviene proprio nel locale adibito per la messa”?. La risposta spazza via ogni dubbio: “In chiesa, si immagini lei… eravamo assai però tutti nella sezione”. L’articolo completo sul ruolo di Migliore è pubblicato nel numero del mensile S in edicola.

 


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