Mafia e droga: 7 condanne, ma cade l'accusa per imputati chiave - Live Sicilia

Mafia e droga: 7 condanne, ma cade l’accusa per imputati chiave

Tra gli assolti c'è Baldassare Migliore, da un decennio al centro delle principali inchieste sui clan

PALERMO – Condanne e assoluzioni, alcune delle quali per imputati di spicco, al processo su un giro di estorsioni e spaccio di droga. Le famiglie mafiose, secondo l’accusa, si dividevano i soldi del racket. Così dissero gli investigatori della Squadra mobile.

Queste le condanne: Fabio Chianchiano 12 anni, Silvio Guerrera 6 anni, Giuseppe Fricano 6 anni e 8 mesi, Giuseppe La Torre 10 anni, Giuseppe Messia 6 anni e 4 mesi, Girolamo Taormina 6 anni e 8 mesi, Salvatore Verga 4 anni.

Gli assolti sono Baldassare Migliore (difeso dall’avvocato Tommaso De Lisi), era un personaggio chiave dell’inchiesta), Francesco La Barbera (avvocato Pietro Piazza), Vito Scarpitta (avvocato Carmelo Ferrara), Tommaso Contino (avvocato Raffaele Bonsignore), Giuseppe Calvaruso (avvocato Rosanna Vella), Salvatore D’Urso (avvocato Raffaele Bonignore), Salvatore Amato (avvocato Giuseppe Giambanco, Vincenzo De Lisi (avvocato Emanele Manfredi), Sandro Diele (avvocato Rosanna Vella), Francesco Di Noto (avvocati Raffaele Bonsignore e Rosa Garofalo). Prescrizione per Antonio Giambona.

Numerosi gli episodi estorsivi contestati dai pm Alfredo Gagliardi e Amelia Luise. Costruttori, imprenditori edili e titolari di ditte di movimento terra, imprenditore del settore alimentare, vivaisti, gestori di lidi balneari: tutti accomunati dal fatto di avere subito le angherie mafiose. Pagavano il pizzo e lo hanno ammesso solo dopo essere stati messi di fronte all’evidenza.

Un costruttore – ed è il caso più pesante dal punto di vista economico – versò 35 mila euro di “messa a posto” per evitare guai nel cantiere per la costruzione di 14 villette. Se l’attività ricadevano in più zone le famiglie mafiose di riferimento si dividevano gli incassi del pizzo.

Per Baldassare Migliore, che tutti chiamano semplicemente Baldo, arriva una nuova assoluzione a fronte di una richiesta di condanna a 20 anni. Arrestato nel blitz dell’aprile del 2019 era stato scarcerato perché la Cassazione accolse il ricorso del’avvocato De Lisi e annullò senza rinvio l’ordinanza di custodia cautelare. Migliore, infatti, ha assistito al processo a piede libero.

L’avvocato Tommaso De Lisi

Migliore è entrato nelle principali inchieste della nuova Cosa Nostra. Nell’ultima indagine veniva descritto come una figura trasversale che partendo dall’Uditore sarebbe riuscito a muoversi anche negli altri mandamenti mafiosi.

Migliore c’era già nell’inchiesta dei carabinieri che nel 2008 bloccarono con il blitz Perseo la penultima rifondazione di Cosa Nostra. L’ultima è stata azzerata nel dicembre 2018. Migliore, però, fu assolto in un processo che ha perso dei pezzi per l’inutilizzabilità delle intercettazioni. Ora la nuova assoluzione decisa ieri sera dal giudice per l’udienza preliminare Claudia Rosini.


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