Vietato giocare per strada| Scoppia il caos in Comune - Live Sicilia

Vietato giocare per strada| Scoppia il caos in Comune

Il primo cittadino del comune palermitano Sebastiano Napoli vieta che i ragazzi possano giocare per le vie del centro abitato, pena una multa salata. Polemiche in giunta e da parte della cittadinanza che vede nella scelta del sindaco una legge ad personam.

CAPACI (PALERMO) – “C’è un grande prato verde dove nascono speranze, che si chiamano ragazzi, questo è il grande prato dell’amore”, evidentemente questa celebre strofa, resa famosa da uno primi successi musicali di Gianni Morandi, non è fra quelle preferite dal primo cittadino di Capaci Sebastiano Napoli che nel suo Comune ha proibito ai giovani di poter giocare a pallone per le vie del centro abitato. La scelta, presa con ordinanza sindacale n.92 del 30 agosto scorso, nello specifico vieta “di poter giocare a pallone, tenendo comportamenti che possono arrecare danno a beni pubblici e di privati e molestare i passanti o le persone che sostano o abitano in prossimità degli spazi”.

In pratica con tale disposizione i giovani che verranno colti in flagrante del ‘reato di divertimento’ saranno considerati come veri e propri ‘trasgressori’ e puniti con una sanzione – si legge nell’ordinanza – “dai 50 e i 500 euro qualora la violazione è commessa in ore serali o notturne (dopo le ore 20.00 periodo invernale e dopo le ore 21.00 periodo estivo) e in caso di recidive la sanzione è aumentata del 50%”. A rispondere delle violazioni commesse da minori, conclude l’ordinanza sindacale,” risponderanno coloro i quali sono tenuti alla loro sorveglianza”.

Dietro tale scelta è dunque scattata l’ovvia polemica, tutta interna al piccolo comune del palermitano. Tra i cittadini, infatti, si vocifera che l’ordinanza sia dettata dalle diverse lamentele provenienti proprio dall’abitazione del primo cittadino. Per essere precisi bisogna tornare indietro ad una settimana fa. Un gruppo di giovani, che si trovava a giocare nei pressi dell’abitazione del sindaco, sembra infatti sia stato avvicinato da un vigile che avrebbe intimato loro di consegnare il pallone. Da lì, al rifiuto da parte dei giovani di consegnare la preziosa sfera, un genitore dei ragazzi, dopo aver chiesto il perchè di tale intervento da parte del funzionario pubblico, si è visto minacciato di denuncia. Stranamente, a distanza di soli tre giorni, ecco poi apparire nell’albo pretorio on-line l’ordinanza tanto discussa. A Capaci infatti l’argomento ‘spazi ricreativi’ tocca fortemente la cittadinanza in quanto dopo la chiusura dello stadio e della villa comunale, quest’ultima per un problema di vespe, non esiste un luogo pubblio in cui i giovani possano dar sfogo alla propria esuberanza.

All’indomani dell’uscita dell’ordinanza lo stesso sindaco Napoli ha scisso l’ordinanzza dalla vicenda che ha riguardato nello specifico la sua abitazione. Il primo cittadino, conscio della mancanza di strutture per i ragazzi, ha in ogni caso tenuto a precisare che l’ordinanza segue uno dei punti già inseriti nella sua campagna elettorale in merito alla quiete pubblica. Il vicesindaco Roberto Tarallo, eletto lo scorso giugno con la ‘lista Amicizia’, si dice sorpreso dalla scelta di Napoli aprendo di fatto una piccola crepa all’interno della giunta: “Ho appreso la notizia solo da Facebook, io sono contro un’ordinanza di questo tipo. A parer mio la scelta può essere giusta solo riconsiderando le fasce orarie magari vietando che i bambini giochino dalle 15 alle 17 ma estesa a tutto il giorno non è proprio concepibile”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI