Villa del Casale, l'ottimismo di Meli:| "Stiamo lavorando, ce la faremo" - Live Sicilia

Villa del Casale, l’ottimismo di Meli:| “Stiamo lavorando, ce la faremo”

Sgarbi aveva lanciato l'allarme sull'inaugurazione del sito protetto dall'Unesco. "Scriverò a Napolitano" aveva detto. Ma il direttore dei lavori del gioiello di Piazza Armerina è fiducioso: "Consegneremo la parte più consistente del percorso". L'appuntamento del 24 maggio non dovrebbe essere a rischio
Parla il direttore dei lavori
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Al pessimismo di Vittorio Sgarbi, Guido Meli, direttore dei lavori della Villa romana del Casale, contrappone un serafico ottimismo: “Stiamo lavorando – dice a Live Sicilia – per riuscire a rispettare i tempi”. Non nasconde le difficoltà, dovute al fatto di portare avanti i lavori con la Villa aperta, ma conferma: “Sono fiducioso di consegnare la parte più consistente del percorso”. E quindi, pare sottinteso, che l’appuntamento di fine maggio non dovrebbe saltare, nonostante oggi dalle pagine dell’edizione di Enna del quotidiano “La Sicilia”, Sgarbi nella sua qualità di alto commissario della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina abbia detto: “Ci possiamo mettere il cuore in pace. Il 24 maggio non possiamo inaugurare. Manderò direttamente una lettera al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano”.

Intanto, ne ha inviata una proprio a Meli e al sindaco Fausto Carmelo Nigrelli, nella quale si legge: “Nella qualità di Alto commissario non ho mai ritenuto di occuparmi di questioni organizzative o gestionali. Oggi, a fronte del rallentamento dei lavori in vista dell’annunciata apertura del 24 maggio e delle lamentele di alcuni visitatori nei giorni della trascorsa Pasqua, mi sembra importante puntualizzare due opportunità. La prima, fondamentale, è il mio impegno dopo l’incontro con l’assessore regionale ai Beni culturali Missineo per reperire i fondi necessari all’ultimazione dei lavori. Ho infatti ottenuto, dopo ripetuti incontri con il ministro delle Turismo e per gli affari regionali Piero Gnudi e con i vertici del ministero, un finanziamento tra i 4 e 5 milioni di euro per portare a compimento i lavori anche nelle aree che non era più possibile recuperare con il finanziamento Por: quella delle terme e quello del triclinio. L’attuale garanzia del ministero riveste finanziamenti Pon per i quali è necessario compilare, come ho detto al direttore Meli, i moduli che indichino il carattere e l’obiettivo dell’impresa. Per questo ho ritenuto di affiancare all’architetto Gionata Rizzi, Pierluigi Pizzi, progettista e scenografo universalmente stimato per concepire una ipotesi ricostruttiva del padiglione del triclinio, realizzato negli anni cinquanta dall’architetto Gazzola e abbattuto dall’architetto Minissi. Il sopralluogo è stato compiuto proprio nel giorno di Pasqua, consentendomi di verificare anche alcune anomalie denunciate in questi giorni dai quotidiani”. Il riferimento è alle lamentele dei visitatori che hanno denunciato abbandono e degrado del sito protetto dall’Unesco.


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