PALERMO – I giudici del consiglio di giustizia amministrativa hanno respinto il ricorso della società “Citelium sa” con sede a Parigi a cui l’amministrazione comunale di Villabate aveva revocato l’appalto da 8 milioni di euro per l’illuminazione pubblica.
La vicenda tra vari ricorsi va avanti da cinque anni. Il nodo del contendere è l’appalto ventennale vinto dalla “Citelium sa” il 13 dicembre 2012. L’appalto era finito sotto la lente dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici perché la durata del contratto era in contrasto con le normative. Ma non solo: la stazione appaltante, il Comune di Villabate, nel contratto si fa carico anche della quota destinata agli investimenti sui punti luce. Il Tar di Palermo aveva confermato quanto aveva rilevato l’Authority, cioè che la spesa dovesse essere un costo che doveva sostenere l’aggiudicatario “tramite l’utile ricavato dai risparmi energetici prodotti dalla propria tecnologia”. Adesso arriva la conferma anche dai giudici del Cga che affermano nella sentenza che “giustamente il Comune aveva rimosso i provvedimenti originari in quanto la scelta della durata ventennale si era rivelata illegittima per l’assenza nell’impostazione complessiva della procedura di un effettivo finanziamento tramite terzi, sicché non era rispecchiato, né nella forma né nella sostanza, lo schema normativo di riferimento”. I giudici di appello hanno respinto anche la domanda di risarcimento danni.