CATANIA – Violenza domestica a Riposto, con minacce di morte ed estorsione alla madre: i Carabinieri della Stazione di Riposto hanno arrestato in flagranza un 37enne pregiudicato del posto, accusato dei reati di tentata estorsione e maltrattamenti in famiglia.
Violenza domestica a Riposto, l’intervento
La centrale operativa della Compagnia di Giarre ha ricevuto la richiesta d’aiuto di una ripostese 68enne, che ha loro dichiarato di essere stata vittima delle intemperanze del figlio.
La pattuglia della Stazione, raggiunta immediatamente l’abitazione della richiedente, sita nel centro cittadino, ha notato la presenza del 37enne seduto su un muretto davanti casa della madre, un appartamento che presentava le persiane completamente chiuse. I militari non si sono fermati davanti a questo particolare ed hanno fatto il loro ingresso nell’abitazione, dove hanno trovato la donna in evidente stato di agitazione, abbracciata alla nipote minorenne in preda al pianto.
Le minacce
La signora ha raccontato ai Carabinieri che il figlio, pretendendo da lei la somma di 400 euro, le aveva inviato minacce di morte mediante un’applicazione di messaggistica sul cellulare, nonché gridandole al citofono “Dammi le mie quattrocento euro altrimenti spacco la porta, salgo, spacco l’altra porta e vi spacco la testa a tutti!!!”.
Dopo ciò, consapevole del probabile arrivo dei Carabinieri ed al fine di deresponsabilizzare la propria condotta, il 37enne, poco prima dell’intervento della pattuglia, avrebbe anche cancellato i messaggi intimidatori sulla chat tra lui e la madre. Pertanto, i militari hanno accompagnato tutti in caserma, dove la vittima ha formalizzato denuncia contro il figlio.
Le altre denunce
Non era però la prima volta che la donna si rivolgeva ai Carabinieri: a inizio del mese di giugno aveva già denunciato il ragazzo poiché, al suo diniego di far fronte ad un’ennesima richiesta di denaro, l’avrebbe afferrata per i capelli, danneggiato le suppellettili di casa, nonché schiacciato la mano della sorella, intervenuta per difendere la madre, nell’infisso della porta di casa.
In quella stessa occasione, il ragazzo avrebbe detto alla madre di pretendere anche i mobili di casa poiché, dopo la morte del padre, l’avrebbe considerata soltanto come un’ospite in quella casa. La signora ha inoltre riferito che in passato, nonostante l’esigua pensione percepita, avrebbe fatto di tutto per saldare i debiti contratti dal figlio e che addirittura, in certe occasioni, sarebbe stata costretta a riacquistare oggetti di sua proprietà venduti a terzi dal 37enne, come ad esempio un televisore, un telefono ed altri elettrodomestici.
L’uomo è stato tradotto presso il carcere di Piazza Lanza dove è rimasto in regime di custodia cautelare dopo l’udienza di convalida.