In provincia di Verona l’allarme chikungunya cresce di giorno in giorno. I contagi sono saliti a 46 solo nel Veronese e a 208 in tutta Italia tra Veneto ed Emilia-Romagna. L’area più colpita resta quella della Valpolicella e dell’entroterra gardesano.
Finora nessun decesso, ma l’emergenza sanitaria ha già imposto disinfestazioni straordinarie e l’annullamento di sagre e fiere. A rischio la “Fiera del riso” di Isola della Scala, comune in cui è scattata una bonifica nel raggio di 200-300 metri dalla casa di una persona infettata. Il paziente zero non è stato individuato.
Il virus chikungunya si diffonde in Italia
Il primo caso certificato dall’Irccs per le malattie infettive e tropicali “Sacro Cuore” di Negrar è stato quello di una 64enne di Arbizzano che non aveva viaggiato di recente all’estero, seguito a distanza di 24 ore dall’infezione che ha colpito una 39enne di Affi. Secondo le analisi, il virus potrebbe essere legato a un ceppo proveniente dal Madagascar.
“Quasi certamente, il virus è stato portato a Verona da una persona di rientro dall’estero. Tornata in Italia, è stata punta da una zanzara tigre, che a sua volta ha trasferito il virus altrove”, ha spiegato al quotidiano “La Repubblica” Fabrizio Pregliasco, professore di Igiene all’Università di Milano. È il secondo focolaio nel Paese dopo Carpi, arrivato a oltre cento casi.
Le autorità invitano la popolazione a rispettare le buone pratiche di prevenzione: giardini curati, erba tagliata e sottovasi senza acqua stagnante per evitare che si trasformino in terreno fertile per il proliferare delle larve.
Virus chikungunya, paura in Italia: come si trasmette
Il chikungunya è un virus originario dell’Oceano Indiano che negli ultimi anni ha trovato terreno fertile anche in Italia, complice la diffusione della zanzara tigre e il progressivo riscaldamento del clima.
La trasmissione avviene esclusivamente attraverso la puntura della zanzara tigre, in particolare appartenenti al genere Aedes. Non esiste un passaggio diretto da persona a persona, ma un individuo contagiato può comunque diventare fonte di diffusione se punto da un insetto che in seguito punge altri soggetti.
Sintomi, cure, vaccini e strategie di contenimento
I sintomi si manifestano pochi giorni dopo la puntura e sono piuttosto caratteristici. La febbre insorge in modo improvviso e si accompagna a dolori articolari. A questi disturbi si associano spesso mal di testa, forte senso di stanchezza, nausea e in alcuni casi anche eruzioni cutanee. Sebbene la malattia raramente sia letale, le conseguenze possono protrarsi per settimane o mesi, incidendo pesantemente sulla qualità della vita.
Non esistono al momento cure specifiche né vaccini disponibili. Le terapie sono mirate ad alleviare i sintomi: farmaci antipiretici per abbassare la febbre, antidolorifici per ridurre i dolori articolari, riposo e idratazione costante. Nei casi più gravi può essere necessario il ricovero ospedaliero, anche se la prognosi resta nella maggior parte dei casi favorevole.
La vera difesa è la prevenzione. Limitare la proliferazione delle zanzare è essenziale: eliminare ristagni d’acqua, mantenere puliti e curati giardini e terrazzi, proteggersi con repellenti cutanei, abiti adeguati e zanzariere. Le autorità sanitarie sottolineano come la zanzara tigre sia ormai presente fino ai mesi autunnali, rendendo necessarie misure di controllo costanti.
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