Vitalizi, Cancelleri attacca: | "Miccichè non nasconderti" - Live Sicilia

Vitalizi, Cancelleri attacca: | “Miccichè non nasconderti”

"Taglio dei vitalizi o lo Stato ridurrà i trasferimenti", annuncia il vicepresidente dell'Ars.

PALERMO –  “O ci pensiamo noi ad abolire i vitalizi oppure subiremo le decisioni del governo centrale pronto a tagliare i trasferimenti alle Regioni che non si adegueranno”. Così il vice presidente dell’Assemblea siciliana e portavoce del M5s, Giancarlo Cancelleri. “Dopo l’ok alla Camera e ora al Senato, cade definitivamente lo scudo dietro al quale si è finora riparato chi all’Assemblea siciliana ha posto problemi per l’abolizione dei vitalizi agli ex deputati regionali. Noi la proposta l’abbiamo consegnata da mesi, siamo pronti a dare battaglia in ufficio di Presidenza. Mi rivolgo al presidente Gianfranco Miccichè: vuoi ancora nasconderti dietro allo scudo dei pareri tecnici o vuoi contribuire a scrivere una nuova pagina di storia in Sicilia?”.

“Io non voglio fare da spettatore – incalza Cancelleri – siamo pronti a condurre la nostra battaglia in Assemblea”. E prosegue: “Non ci sono più scuse: se è vero che questo Parlamento è agganciato a Camera e Senato allora giù la maschera, il principio non può valere a seconda delle convenienze”. Il portavoce del M5s si rivolge anche al governatore Nello Musumeci: “Finora ha sempre evitato d’intervenire, ma adesso o dice la sua oppure dimostrerà di non avere a cuore le sorti della Sicilia, considerando che la Regione sarà penalizzata con il taglio dei trasferimenti se l’Ars deciderà di non abolire i vitalizi”.

Secondo il calcolo fatto dagli uffici di Palazzo dei Normanni, il taglio dei vitalizi comporterebbe un risparmio tra i 7 e gli 8 milioni di euro. “Gli uffici hanno concluso l’esame della nostra proposta – afferma Cancelleri – finalmente la prossima settimana si dovrebbe riunire l’ufficio di Presidenza”. “Spero che in Assemblea prevalga il coraggio di cambiare la storia per una questione di giustizia sociale – conclude il vice presidente dell’Ars – e non la paura di incorrere nei ricorsi”.


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