LAMPEDUSA – Nell’espressione vu’ cumprà “non c’è nessun connotato razzista: è stata una grande tempesta in un bicchiere di ipocrisia”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, a Lampedusa per salutare e ringraziare le forze dello Stato impegnate sul fronte immigrazione.
Su questa vicenda, ha osservato Alfano, “ho sentito editoriali col sapore nauseante dell’ipocrisia. Noi difendiamo il brand Italia, il made in Italy dalla contraffazione, altrimenti avremo punito gli imprenditori italiani che pagano le tasse”. Allora, ha concluso, “bisogna dire ‘venditori abusivi irregolari presso le spiagge’? Valga per gli ipocriti questa definizione”.
“Il prossimo 18 ottobre è il giorno dell’anniversario di Mare Nostrum e non ci potrà essere un secondo anniversario. L’Europa deve dare subito risposte sulla sua capacità di prendere nelle sue mani l’operazione, altrimenti l’Italia dovrà prendere una decisione ed io ho già una proposta da portare all’attenzione del governo”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, a Lampedusa, dove ha voluto incontrare le forze dello Stato impegnate nell’emergenza immigrazione.
“Dal 1 maggio 2013 ad oggi sono stati arrestati 539 scafisti, per lo più tunisini ed egiziani: è un grande risultato che dimostra l’efficacia del contrasto ai mercanti di morte”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, a Lampedusa per un saluto alle forze dello Stato impegnate sul fronte dell’emergenza immigrazione. ”
Sono qui per ringraziare – ha affermato il ministro – tutte le forze in campo per salvare vite umane, difendere le frontiere italiane e dare una mano d’aiuto all’Europa intera. Noi non molliamo – ha aggiunto – l’idea che sia l’Europa a dover difendere la frontiera del Mediterraneo”. Alfano ha quindi fornito alcuni numeri di un’annata record sul fronte degli arrivi. Saliti fino a 100 mila. Attualmente, ha informato, nelle strutture temporanee, nei centri governativi e nella rete Sprar (Sistema d’accoglienza per richiedenti asilo) sono presenti oltre 53 mila persone: è la Sicilia a sopportare il peso maggiore (28%), seguita da Lazio (13%), Puglia (11%), Calabria (8%) e Lombardia (7%). “La Sicilia e l’Italia – ha sottolineato – pagano il conto dell’instabilità della Libia e non possiamo continuare a pagarlo”. Dal 1 agosto 2013 a 31 luglio di quest’anno sono state poi esaminate 35 mila domande di asilo, delle quali oltre 24 mila con esito positivo. In proposito, ha ricordato il ministro , “abbiamo appena raddoppiato le commissioni per l’esame delle richieste, in modo da accogliere più rapidamente chi ha diritto di restare e rimpatriare chi invece non lo ha”.