Wind jet, decolla il concordato |Ora si attende l'omologazione - Live Sicilia

Wind jet, decolla il concordato |Ora si attende l’omologazione

da sinistra, Luigi Ascenzi (legale esterno); Paola Santagati (consulente esterno); Gaetano Franchina (legale procedura concordato preventivo)

Incontro a Torre del Grifo dei legali della low cost catanese per annunciare l'approvazione del concordato preventivo da parte dei creditori. Per Confconsumatori: "Ancora una volta a pagare sono i passeggeri".  (Foto Francesco La Rosa)

evitato il fallimento
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TORRE DEL GRIFO – Quello che LiveSiciliaCatania aveva annunciato alla fine dell’ultima udienza si è avverato. La proposta di concordato preventivo per la Wind Jet è stata approvata. Per la lowcost catanese, dunque, fallimento scongiurato. La notizia è stata diffusa alla stampa nel corso di un incontro a Torre del Grifo, a Mascalucia, sede del Calcio Catania altra società di Nino Pulvirenti. A incontrare i giornalisti sono stati i  legali della compagnia aerea e in particolare gli avvocati Luigi Ascenzi e Gaetano Franchina e la consulente Paola Santagati.

I termini del concordato. Di fatto, il 92% dei creditori hanno votato in maniera positiva i termini del concordato che prevede il pagamento al 5% per i chirografi (passeggeri in attesa di rimborso e  creditori degradati a tale posizione), mentre i dipendenti e i cosiddetti creditori privilegiati saranno liquidati nella misura del 48%. E’ necessario ricordare che Pulvrenti aveva presentato una serie di fidejussioni e aveva garantito una copertura finanziaria attraverso l’holding Finaria di cui è proprietario.  L’ok arriva dopo 20 giorni concessi dall’udienza del 27 settembre ai creditori per poter esprimere il voto tramite posta o tramite Pec (Posta elettronica certificata).

I legali. “E’ stato fatto un passo fondamentale, quello della votazione con un risultato favorevole. A fronte di 183 milioni di euro per valore di votanti – ha detto il legale della Wind Jet Gaetano Franchina  – il voto negativo e’ stato di poco sopra ai 15 milioni, poco piu’ del 8% di contrari. Adesso si attende l’omologazione, che potrebbe arrivare entro l’anno”. “I creditori – ha concluso Franchina – hanno compreso lo sforzo della proprieta’. Sono stati messi al servizio tutti gli asset Wind Jet e la proprieta’ ha inserito un’importante provvista di liquidita’ che ha permesso di strutturare il concordato in maniera diversa e piu’ efficace”. “Nella nostra ricostruzione – ha detto l’avvocato Gianluigi Ascenzi – sono stati poste in essere, in maniera incauta, determinate azioni che hanno modificato l’assetto aziendale per essere incorporato in Alitalia, ma quando la compagnia di bandiera si e’ tirata indietro la WindJet non era piu’ autosufficiente per via della cig ai dipendenti, per il taglio di alcuni partner fondamentali a livello tecnico e manutentivo o ancora alle basi aeree”.

Confconsumatori: “Ha vinto il partito delle revocatorie”. L’approvazione della proposta di concordato proposta da Windjet dimostra come abbia vinto il partito di tutti coloro, banche ed imprese titolari dei maggiori crediti, che temevano che dalla mancata approvazione del piano si sarebbe arrivati alla dichiarazione di fallimento. In questo caso, infatti, tutti i pagamenti ricevuti, da parte di Windjet nell’anno precedente la dichiarazione di fallimento, sarebbero stati oggetto di azione revocatoria con la conseguente restituzione delle relative somme alla curatela. Evidentemente questi soggetti, temendo di dover fare i conti con le azioni revocatorie, che sarebbero state proposte nei loro confronti, hanno fatto di tutto per evitare che ciò accadesse. Votando a favore del concordato o, semplicemente, non votando, che equivale a voto favorevole. E, quindi, per salvare se stesse dalla restituzione delle predette somme, hanno salvato Windjet. Non si può spiegare in altro modo l’accettazione di un piano, che prevede il pagamento del solo 5%. Adesso per costoro le somme recuperate sono di gran lunga superiori e pari a ciò che hanno incassato appunto nell’ultimo anno. Ancora una volta a pagare sono solo ed esclusivamente i consumatori-passeggeri, tra cui moltissimi studenti e lavoratori fuori sede, che avevano acquistato i biglietti ed i carnet della compagnia low cost per tornare a casa, oltre a coloro, che hanno avuto rovinate le vacanze di agosto attese per un anno.

Ma la questione non può certamente dirsi chiusa. Infatti se dall’indagine della Procura della Repubblica di Catania, dovesse scaturire un rinvio a giudizio inviteremo i passeggeri a costituirsi parte civile nel relativo procedimento penale, oltre che a costituirci come associazione. “Anche per noi la strada del fallimento era quella da scongiurare – commenta l’avv. Carmelo Calì, responsabile nazionale Turismo e Trasporti di Confconsumatori – ma ciò doveva avvenire attraverso una nuova proposta di piano che prevedesse risarcimenti congrui per i passeggeri. Ma l’incomprensibile non voto ha portato ad una approvazione che non abbiamo accettato sin dall’inizio”.

 


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