PALERMO – La protesta? E chi se ne frega. Questa, in sintesi, la posizione di Maurizio Zamparini nei confronti della contestazione del cuore caldo del tifo rosanero avvenuta ieri. Così il patron del Palermo: “Me ne farò una ragione – spiega il friulano a Repubblica –. Io ormai sono via e sto lasciando la società. Mi dispiace solo che passerò il messaggio che Palermo è contro di me. Ma questi sono solo pochi ragazzi dei centri sociali”.
Analogie con l’esperienza veneziana e una certezza granitica per Zamparini: la stragrande maggioranza dei palermitani è con lui. “A Venezia c’erano i ragazzi di Luca Casarini che mi urlavano meglio in C che in A con Zamparini – spiega -. E a me non interessa il loro pensiero perché non faccio politica. Il 98% dei palermitani mi vuole bene per tutto quello che ho fatto”.
Infine, una battuta sul closing: “Vorrei dire che i tifosi sono più informati di noi. Baccaglini non è un mio dipendente – afferma Zamparini – e non è vero che gli pago lo stipendio. L’ho conosciuto sei mesi fa quando me l’ha presentato Frank Cascio: a giochi fatti, quando chi contesta vedrà le carte, e soprattutto si accorgerà di chi c’è dietro questa operazione, saranno in molti quelli che dovranno chiedere scusa”.