GRADISCA D’ISONZO (GORIZIA) – Il nuovo Palermo nasce dal Friuli. Sarà però un Palermo con troppe incognite, quelle di un raduno che si avvia con la presentazione di un volto non tanto nuovo. Quello di Rino Foschi, che per il patron Zamparini “è stato l’unico vero direttore”. Torna a Palermo per fare mercato e non solo, visto che questa società ha bisogno di maggiore stabilità dopo i problemi dello scorso anno e con troppi papabili investitori stranieri alle spalle. “Ormai sono al capolinea nel ruolo di presidente – prosegue Zamparini – ma non c’è fretta per le trattative. Ne ho avviata una con imprenditori orientali e un’altra con americani, che vogliono il cento per cento. I cinesi invece vogliono che resti in società. Io però presenterò alla nuova proprietà uno staff di primo livello”. Parole da ex presidente o quasi, anche se poi si scatena sul mercato: “Quelle di Gilardino e Sorrentino, per me, non sono delle perdite. Abbiamo Posavec, un ottimo portiere, e i nostri attaccanti sono migliori di Gilardino. Il Palermo sarà lo stesso dell’anno scorso, ma senza Vazquez. Purtroppo ha rifiutato la Cina, avremmo avuto più soldi…”.
E il ritorno alla corte di Zamparini ha un po’ emozionato anche Rino Foschi, che ripercorre le tappe di una carriera che ha già visto un passaggio di successo nel capoluogo siciliano: “Dieci anni dopo, però, si è più vecchi – esordisce Foschi -. Anche Zamparini non è lo stesso di dieci anni fa, non posso fare paragoni. So che sarà difficile riuscire a ripetere quanto di buono fatto, ma sono affezionato alla città e alla società. Ho tanta voglia di far bene, qui non ho alcun sentimento di rivincita. Mica sto venendo in guerra, sto venendo per lavorare”. Un lavoro difficile, perché prima di poter fare mercato bisognerà cedere. Su tutti, Franco Vazquez, che ormai sembra destinato a Siviglia: “Ha dei costi e una trattativa del genere non si risolve in un giorno. Il Siviglia si è fermato ad una offerta e siamo quasi al traguardo. Restano da sistemare i bonus. D’altronde, mi pare di aver capito che il loro direttore stia trattando sia Vazquez che Correa”.
Intanto Vazquez non è arrivato insieme ai compagni alla sede del raduno, presentandosi in ritardo a causa delle diverse tratte aeree. Nulla di grave e soprattutto nulla di non programmato, ma la sua presenza in ritiro sarà quella di un separato in casa. Un separato con cui, però, ci si vuole ancora bene. È il Palermo infatti a voler accontentare il Mudo, che al momento attende novità per il suo futuro. Per il resto, tutti presenti a Gradisca d’Isonzo: esclusi i non convocati, mancano solamente Hiljemark, Cionek e Pezzella, a cui è stato concesso un permesso per i rispettivi impegni con le nazionali. Da adesso il Palermo inizia a fare sul serio.