(RP) Il figlio scrive di notte, perché è di notte che i figli scrivono quando il padre è assente. Cercano di rischiarare il buio con parole d’amore, per orientarsi, per non avere paura.
“Mi manca quel tuo sorriso, ma so che lo rivedrò presto, tutti noi lo rivedremo presto”. Così c’è scritto in un nuovo post di Niccolò Zanardi su Instagram, con una foto del padre Alex sorridente ed esultante a braccia alzate all’arrivo di una gara ciclistica. Il post, come era accaduto per il precedente messaggio in bottiglia. è comparso intorno alle tre di notte sul profilo del ragazzo. Appena due giorni fa, Niccolò aveva postato una foto in cui stringeva la mano di Alex nel letto dell’ospedale di Siena.
Ma questo non è soltanto il racconto pubblico di un dramma che stiamo seguendo per la notorietà e le qualità dell’uomo che è rimasto coinvolto. Questa, oltre la traccia della narrazione mediatica, è una storia intima, affidata a confessioni che emergono dalla notte e diventano la mappa di un sentimento, di più sentimenti.
C’è l’amore, intellegibile, quasi abbacinante, che splende in quella pagina. E c’è la paura da combattere con le parole e le immagini della felicità scelte accuratamente, una alla volta. Commentando il precedente segno – quelle mani che si stringono in un letto d’ospedale – un uomo capace di leggere nel cuore come Walter Veltroni ha scritto che ‘Niccolò si è fatto padre’. Ed è vero. Ma è rimasto anche il figlio, il ragazzo che aspetta un ritorno.