CATANIA – “La situazione di degrado della viabilità nella Zona Industriale ha da tempo raggiunto il limite della tollerabilità, sia ai fini della sicurezza degli utenti che vi transitano sia riguardo l’effettiva possibilità di svolgere attività d’impresa”. E’ questo l’incipit della lettera che il vice presidente vicario di Confindustria Catania Antonello Biriaco ha inviato ieri al Sindaco di Catania, al commissario dell’Irsap, al Prefetto e al Questore di Catania, lanciando l’ennesimo grido d’allarme delle imprese che operano nell’agglomerato industriale di Pantano D’Arci. L’ultima segnalazione alle istituzioni competenti, che è solo la punta dell’iceberg di una condizione di abbandono insostenibile, proveniente proprio da alcuni stabilimenti operanti nell’area, riguarda la situazione di grave pericolo creata da una profonda voragine esistente sull’asfalto nel tratto stradale tra la V e la XV strada in direzione della SS 114 (purtroppo non l’unica), interamente sommersa dall’acqua per le piogge dei giorni scorsi, alla quale si è posto “rimedio” con una semplice transenna. Circostanza che ha elevato in maniera esponenziale il rischio di gravi incidenti dal momento che per l’impossibilita’ a transitare, molti mezzi hanno continuato a percorrere la carreggiata accanto in senso contrario.
“I ben noti problemi che ostacolano la pianificazione ordinata di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria devono trovare un limite nell’esercizio del diritto alla mobilità ed alla libertà d’impresa – prosegue la nota degli industriali -. Peraltro, la costante incuria che caratterizza l’intera viabilità dell’area non è probabilmente esente da precise mancanze operative, per le quali i soggetti responsabili possano essere chiamati a rispondere nelle sedi deputate, anche a seguito di apposita class action. A sua eccellenza il Prefetto richiediamo di valutare la possibilità di assumere un’iniziativa che riunisca i soggetti con competenze e interessi legittimi alla piena fruibilità dell’area, in merito alle azioni da adottare per assicurare l’esercizio di diritti costituzionalmente garantiti; tra questi, proprio la libertà di svolgere attività imprenditoriali, riveste un particolare significato nella nostra città, in un momento storico in cui la qualità delle aree industriali è determinante nelle scelte di allocazione delle imprese”.