Palermo dice addio ai gazebo - Live Sicilia

Palermo dice addio ai gazebo

E' ufficiale, niente gazebo a Palermo. Dal 16 maggio, infatti, le strutture esterne di pub, ristoranti e bar potranno essere installate soltanto nelle aree chiuse al traffico. Ovviamente previa autorizzazione comunale. Una vera e propria rivoluzione per Palermo, dove l'occupazione abusiva del suolo è da anni in escalation
L'ordinanza del comune è esecutiva
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E’ ufficiale, niente gazebo a Palermo. Chi non vede l’ora di sorseggiare un drink o mangiare una pizza all’aperto può accantonare il proprio desiderio o optare per le zone pedonali della città. Dal 16 maggio, infatti, le strutture esterne di pub, ristoranti e bar potranno essere installate soltanto nelle aree chiuse al traffico. Ovviamente previa autorizzazione comunale.

Il provvedimento – come spiegano dalla polizia municipale – arriva dopo l’emissione della delibera comunale del 28 marzo 2012, che proprio per la metà del mese prevede la sua entrata in vigore. Addio a gazebo, verande, pedane, ombrelloni e tavolini quindi. Il suolo pubblico sarà off-limits nella maggior parte delle zone del capoluogo, visto che quelle vietate alle auto rappresentano attualmente una percentuale minima.

Una vera e propria rivoluzione per Palermo, dove l’occupazione abusiva del suolo è da anni in escalation e monitorata dalla polizia municipale, che, in vista della bella stagione, ha ampliato il suo raggio d’azione: nel mirino, anche le borgate marinare. “In città – spiega Antonio Cotroneo, responsabile coordinamento operativo controllo Attività produttive e polizia Amministrativa – chi è in possesso dell’autorizzazione da tempo, continuerà ad usufruirne fino alla scadenza. Poi, dovrà rispettare la nuova normativa. Nelle zone di mare, da Mondello a Sferracavallo, oltre a valere queste regole, vigeranno quelle demaniali-marittime, che permettono di porre i vincoli ai proprietari dei locali che vogliono collocare pedane lungo il litorale o sugli scogli”.

Ma le novità non finiscono qui. Per i trasgressori, infatti, c’è una sanzione accessoria, che si aggiunge a quella di 159 euro già prevista dal codice della strada. “Si tratta di trecento euro, che scattano nel momento in cui viene accertata la difformità con le nuove norme – precisa Cotroneo -. Inoltre, viene effettuata la segnalazione all’Autorità giudiziaria e in più – conclude – chi violerà la norma sarà obbligato alla chiusura dell’attività per almeno cinque giorni”. Monitorate, infine, le aree in cui avviene l’occupazione del suolo “mordi e fuggi”, ovvero, soltanto in alcune ore della giornata.


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