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LiveSicilia.it / Archivio / Noi, ragazzi sul precipizio

Noi, ragazzi sul precipizio

Massimiliano Lombardo conosce bene i problemi dell'Università. Ha pubblicato una nota su Facebook in memoria di Norman Zarcone, il ragazzo suicida a Letteer. Livesicilia la ripropone ai suoi lettori, affinché la discussione non cada e la memoria non si affievolisca.
Il suicidio a Lettere
di Redazione
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E’ morto un ragazzo di 27 anni, la causa non è un incidente, si è tolto la vita. Vi giuro che fa male, come se fosse stato il mio più caro amico. Sarà che avevamo la stessa età, ed è probabile che più volte ci siamo incrociati in quei corridoi o nelle strade della città, sarà capitato anche di parlare e condividere momenti diversi.

Sarà ma da ieri non riesco che a pensare a Norman Zarcone. Un ragazzo che aveva deciso di investire nella vita (come tutti coloro che decidono di studiare), di potersi realizzare nella vita attraverso lo studio, di colpo ha deciso che la vita non andava più vissuta perché non vedeva più nessun futuro. Sono sconvolto.

Comprendere il gesto senza minimizzare, ma non lasciare che possibili imbarazzi ci sottraggano la possibilità di sconvolgerci. Questa non è una semplice storia di disagio giovanile, per questo non la vedremo mai in televisione, questo è un frammento della diffusa disperazione giovanile figlia del nostro brutto Paese.

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Un Paese del G8 per nulla grande, che assegna dottorati senza borse, che non copre le borse di studio a chi ne ha diritto, che mantiene Ordini capaci solo di selezionare in base ai cognomi e non alle competenze, che manda i ragazzi nelle aule che crollano, e così via. Un Paese corrotto che scambia il diritto in favore, dove le classi dirigenti arroganti e incapaci si tutelano tra di loro convinte che l’importante sia rimanere al comando, dove la società non è più civile perche si è cannibalizzata, dove il successo nella vita non esiste visto che il gioco è truccato. Non c’è da stupirsi che la nostra generazione sia sacrificata.

Su quella finestra al 7° piano della nostra amata Facoltà, ancora una volta (era già capitato 7 anni fa) un giovane si è dichiarato sconfitto, ma non è solo. C’è un’intera generazione che è stata messa sul ciglio del precipizio. Io stesso mi sento continuamente sull’orlo del fallimento, del buio totale, di non comprendere più che senso hanno le cose.

Norman ha deciso di farla finita proprio dall’Università, quell’altare di sapere al quale aveva deciso di dedicarla la sua vita. Aveva scelto una vita di conoscenza, scelta che si è scontrata con il mondo reale, dove sono più importanti le “conoscenze”. Tutta un’idea di società è morta dalla Facoltà di Lettere e Filosofia perche ipocrita e senza fondamenta. Quale è il motivo per il quale abbiamo studiato? A cosa serve formarci ed essere cittadini responsabili? Troppo spesso abbiamo dovuto ascoltare prediche pedanti che noi saremmo stati il futuro, rinviando sempre ad un giorno lontano il momento delle nostre vite, mortificati con idee e stereotipi, dipinti come generazione di plastica e senza valori, ecco il risultato. Il risultato è che ci sono centinaia di migliaia di fantasmi, che si aggirano come degli zombie, sono tutti quei ragazzi a cui è stata sottratta non solo la speranza nel futuro ma il presente stesso.

Noi non siamo il Grande Fratello, non vogliamo né rubare né prostituirci, non siamo quelli dello sballo e del bullismo. Siamo i vostri figli che hanno voglia di essere adulti, e magari, un giorno di diventare padri. Come si fa a vivere se non abbiamo un futuro da costruire? Come facciamo a reggere le difficoltà se non c’è la speranza nel miglioramento? Come si fa se ci avete rubato il progetto di vita? Sperare in qualcosa non è altro che credere in qualcosa che si comincia a costruire. Adesso noi non immaginiamo più nulla, noi non speriamo più in nulla, siamo più realisti, più disillusi. Questa alienazione è l’unica cosa che non ci spinge oltre il cornicione.

Massimiliano Lombardo

Tags: facebook · lettere · norman zarcone · suicidio

Pubblicato il 16 Settembre 2010, 07:38
6 Commenti Condividi
Commenti
  1. Alfonso 11 anni fa

    bellissima lettera , mi viene da piangere…..

    Rispondi
  2. Comunista 11 anni fa

    Una lettera commovente, piena di rabbia e di dolore, bravo Masino Lombardo!
    Questo e’ il miglior modo di ricordare Norman, non il modo strumentale di alcuni studenti di destra che non trovano di meglio che difendere le controriforme sull’universita’ che provocano solo precariato, flessibilita’ e tagli alle risorse. Come fanno certi studenti di destra ad accusare i ricercatori (che sono dalla parte degli studenti e vittime anche loro del precariato e dei tagli) che giustamente, insieme alla stragrande maggioranza degli studenti, si oppongono alla riforma gelmini che contribuira’ a danneggiare l’universita’ pubblica, togliendole ulteriori fondi?
    Per fortuna a destra non tutti la pensano come quegli studenti che difendono il governo e la riforma (?) gelmini!
    Si dovrebbe lottare tutti insieme contro il precariato e contro il liberismo che affossa l’universita’ e invece Azione universitaria si schiera con la Gelmini. mah (certe volte verrebbe quasi voglia di rimpiangere il vecchio fronte della gioventu’ che si scagliava contro il liberismo, il capitalismo e le controriforme sull’univesrita’ e la scuola).

    Rispondi
  3. citron 41 11 anni fa

    Sono mamma e nonna: il suicidio di Norman mi ha sconvolto. Spero per tutti i giovani che la disperazione non abbia il sopravvento sulla speranza. Molto conta il sostegno morale e anche, nei limiti del possibile, materiale, che si riesce a dare ai figli. Non dobbiamo far venire meno la fiducia in loro!

    Rispondi
  4. KoseTurke 11 anni fa

    Bellissima lettera, complimenti. Non c’è una virgola che non condivida, rispecchia perfettamente le parole gridate dall’animo di noi giovani studenti.

    Rispondi
  5. sicilianovero 11 anni fa

    Le possibilità occupazionali in Sicilia uccidono le persone da dentro, perchè anche se sei bravo, hai studiato , hai tanta voglia di lavorare, vuoi renderti utile, vuoi dare il tuo contributo, nessuno ti da un Lavoro. Un popolo senza lavoro è un popolo senza dignità.
    E’ proprio la diginità di noi giovani Siciliani che v…iene mortificata quotidianamente.
    Addio, Norman!!!

    Rispondi
  6. citron 41 11 anni fa

    Per “Siciliano vero” : Non perderti d’animo! Prendi forza dal messaggio di iniziale disperazione e di speranza nell’intenso monologo di Mimmo Cuticchio nella scena finale del film “Cento giorni a Palermo”. Penso che la versione italiana possa aiutare chi non conosce il siciliano a coglierne pienamente tutta la profondità. – Ma la gente, signori miei, quella sera/ che aveva lasciato le finestre aperte/ perché c’era stato caldo tutta la giornata/ ed erano tutti attorno alla tavola, si preparavano a cenare/ chi beveva, chi guardava la televisione/ e all’improvviso si udirono gli spari e tutti si affacciarono./ Ma quando videro ciò che era successo/ cominciarono a chiudere la finestre per scappare/ a correre di qua e di là/ di qua e di là, a chiudersi in casa/ come se ci dovesse essere un assalto di guerra./ Si cominciarono a sentire le sirene della polizia che accorrevano/ verso là dove c’era una folla di persone che si chiedeva “Che è successo, che è successo?”/ Ma quando si vide cos’era successo/ tutti scapparono e in quella strada non restò più nessuno./ E i poliziotti/ signori miei/ i poliziotti /quando videro quei corpi martoriati, le carni trapassate dai proiettili/ li coprirono con un lenzuolo bianco/ che diventò tutto rosso di sangue./ Passò la notte e la gente terrorizzata andò a coricarsi./ Ma quando arrivò l’alba e a Palermo cominciarono a svegliarsi anche i muri// e cani e gatti correvano per le strade/ sul muro dove era stato ammazzato il Generale/ si trovò una scritta “Qui finisce la speranza dei palermitani onesti”// Ah, signori miei/io ve lo voglio dire, non è vero che è finita la speranza dei palermitani onesti, la Sicilia non è tutta mafia, non siamo tutti mafiosi, dobbiamo sconfiggere la mafia/ dobbiamo essere tutti uniti a combatterla e dobbiamo poter gridare ai quattro venti: “Sono Siciliano!”-

    Rispondi

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