"Con Cuffaro problemi non ce n'è" - Live Sicilia

“Con Cuffaro problemi non ce n’è”

I verbali di "Grande Vallone"
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L’incontro si poteva fare, ma a patto di vedersi di domenica mattina. “Haiu i sbirri d’incoddru”, avrebbe detto l’ex presidente della Regione Totò Cuffaro ai mafiosi: “In poche parole – specifica il collaboratore di giustizia Maurizio Di Gati – aveva la scorta, e non si poteva spostare, andare negli uffici regionali per potere…”. Un ampio stralcio degli atti dell’operazione “Grande Vallone” è dedicato al presunto ruolo dell’ex governatore, adesso in carcere dopo essere stato condannato a sette anni per favoreggiamento aggravato, come sponda di Cosa nostra negli affari, a partire dal termovalorizzatore.

La vicenda viene rivelata da un interrogatorio reso da Di Gati il 18 luglio del 2007: sentito dal pubblico ministero Stefano Luciani, il collaboratore di giustizia parla di una farmacia che Cosa nostra voleva realizzare in provincia di Agrigento. Ma poi da cosa nasce cosa, e il discorso si sposta sull’affare termovalorizzatore. Una torta che, per mantenere la pace con la provincia di Caltanissetta, viene divisa fra le famiglie: l’85% del calcestruzzo dagli Schillaci e il resto dai Modica.

Pm: Le volevo accennare (…) questo termovalorizzatore su… questo nella zona di Campofranco… (…)

Di Gati: Perciò, questo, parliamo dopo le elezioni del 2001… le elezioni del 2001 regionali… dopo… dopo… siccome c’era… devo partire dall’inizio dottore?

Pm: E certo!

Di Gati: Siccome prima delle elezioni a me mi interessava aprire una succursale di farmacia nella provincia di Agrigento… come ho già detto nei vari interrogatori… e ci potevo arrivare tramite, soltanto per avere, diciamo, l’autorizzazione tramite Cuffaro, il presidente della Regione… tramite Leo Sutera, gli faccio parlare prima delle elezioni… prima…? No, dopo le elezioni… in poche parole c’è lo sta bene per potere darci l’autorizzazione…

Pm: E incontrano Leo Sutera e Cuffaro?

Di Gati: No, tramite Sutera arrivo… possa arrivare e Guttadauro di Brancaccio possa arrivare da… da Totò Cuffaro…

Pm: Quindi Leo Sutera è il tramite per Guttadauro?

Di Gati: Leo Sutera è il mio tramite… mandamento di Sambuca di Sicilia… Leo Sutera si rivolge a Guttadauro… (…) sì, a Guttadauro per arrivare a Totò Cuffaro… però Leo Sutera ha un’altra via… ha due vie… Guttadauro che siamo sempre uomini d’onore, oppure Miceli, suo compaesano di Sambuca di Sicilia… però a me mi interessa…

Pm: Questo Leo Sutera ha detto è capofamiglia di Sambuca di Sicilia?

Di Gati: Sambuca di Sicilia e mandamento di Sambuca di Sicilia… in poche parole glielo mando a dire tramite Leo Sutera e dice problemi non ce n’è…

Pm: Quindi Leo Sutera… lei dà l’ambasciata… lei mi dice… i possibili canali di Leo Sutera sono Guttadauro e Miceli… lei non sa però poi chi materialmente intervenne, se Guttadauro o Miceli?

Di Gati: No, no…

Pm: Leo Sutera torna…

Di Gati: Però posso dire… Leo Sutera torna e dice è disposto a incontrarci, Totò Cuffaro però ci dobbiamo andare di domenica mattina perché… lo dico come lo ha detto Cuffaro ai suoi…

Pm: Cuffaro voleva incontrare lei?

Di Gati: No me… Leo Sutera con quelli miei referenti di Favara per potere… (…) arriva la risposta di Leo Sutera nel senso che Cuffaro è disposto a incontrarci però di domenica mattina a casa sua a Palermo perché dici, la dico volgarmente per come l’ha detta lui… haiu i sbirri d’incuddru… in poche parole aveva la scorta, dici, e non si poteva spostare, andare negli uffici regionali per potere…

Pm: E chi doveva… chi doveva andare?

Di Gati: Chi doveva andare da Cuffaro… Leo Sutera, Fabio Vella e un certo Maurizio, farmacista, il titolare appunto della farmacia che mi interessava aprire…

Pm: Fabio…?

Di Gati: Fabio Vella.

(…)

Pm: È questo vecchio che è titolare della farmacia…

Di Gati: Sì… e siamo rimasti così… dopo le elezioni che… diciamo che ha preso tutto… ha vinto Cuffaro… in base che parlavamo di questa benedetta farmacia, ci dissimu, ora ci dettimu i voti, in poche parole…

Pm: …e poi si scordano…

Di Gati: Cchi c’è ppi nuatri? La promessa era… il termovalorizzatore che doveva aprire tra Campofranco e Casteltermini e la discarica che si doveva aprire… che si deve… si dovrebbe aprire ad Aragona nella zona di Muxarello… per quanto riguarda…

Pm: Che vuol dire… non ho capito questo passaggio… che vuol dire, vi erano state fatte delle promesse e…

Di Gati: …promesse nel senso che dovevamo gestire i lavori per fare la discarica, lavori per fare il termovalorizzatore, lavori per gestire… per mettere delle persone noi dentro…

Pm: Quindi sia per lavori che poi per assunzioni…

Di Gati: Sì, per assunzioni… siccome sapevamo…

Pm: Queste promesse chi ve le aveva fatte…?

Di Gati: Io parlavo… punto di riferimento mio era Leo Sutera…

Pm: Leo Sutera (…) vi disse ci hanno fatto delle promesse…

Di Gati: Leo Sutera ne parlava con Guttadauro, però aspettavamo sempre l’incontro di andare a Palermo…

Pm: Quindi oggetto di questo incontro come andavate a Palermo era la farmacia e quesi…

Di Gati: Punto principale era la farmacia…

Pm: E allora come entra il discorso del termovalorizzatore?

Di Gati: Il discorso del termovalorizzatore perché dopo le elezioni che Cuffaro vince… il discorso nasce da cosa… nel senso che io dico a Leo Sutera, ci dettimu i voti, u purtamme a’ presidenza d’a Regioni… ora ppi nuatri cchi c’è?

Pm: (…) Ma questi voti, come dire, c’era stato un patto a monte?

Di Gati: Questi voti vengono, diciamo, ordini da Palermo per votare per la presidenza della Regione…

Pm: Ordini da Palermo da…?

Di Gati: Da… io avevo due parti… una parte da Giuffré… da Nino Giuffré che faceva punto di riferimento Domenico Virga di Gangi, mi veniva a dire di votare Cuffaro, e una parte di Guttadauro, Leo Sutera per votare Cuffaro… io avevo due strade… bastavano…

Pm: (…) Vi mandano a dire votiamo…

Di Gati: Votiamo Cuffaro… centrodestra, diciamo, Cuffaro…

Pm: Centrodestra in genere o Cuffaro…?

Di Gati: Cuffaro come presidente della Regione e centrodestra che poi c’erano… per fare vincere il centrodestra, diciamo… il punto di riferimento era Cuffaro… 2001 parliamo…

Pm: (…) C’era già una contropartita oppure gli dice… intanto gli diamo i voti e poi si vede?

Di Gati: Intanto gli diamo i voti perché io avevo garanzie di Guttadauro nel senso… (…) poi si vede, nel senso che Guttadauro dice… punto di riferimento per Cuffaro sono io, non vi preoccupate di quello che hai bisogno… questo mi manda a dire Guttadauro… (…) siccome c’era l’accenno, diciamo, di parlargli della farmacia, dice, problemi non ce n’è… se è convenienza di Cuffaro per la sanità problemi non ce n’è… per la farmacia… dopo che ci sono le votazioni, che vince Cuffaro, facciamo passare… (…) poi vince Cuffaro… passa un mese, un mese e mezzo, diciamo fine luglio…

Pm: Sì.

Di Gati: Mi incontro con Leo Sutera, riprende il discorso della farmacia… (…) ora qualcosa ppi nuatri, ‘a spremuta… ‘u sucu ppi nuatri… ci vado a parlare con Guttadauro e vediamo che mi dice… dopo…

Pm: (…) Lei fa a Leo Sutera il discorso del termovalorizzatore e della discarica in quella circostanza?

Di Gati: Si parla dei lavori della discarica e del termovalorizzatore…

Pm: Quindi è lei che dice al Leo Sutera, chiaramente per implicito… però gli dice adesso il sugo non c’è e fa il riferimento specifico al termovalorizzatore e alla discarica…

Di Gati: Adesso parliamo… siccome i due grossi lavori che ci sono in provincia di Agrigento sono il termovalorizzatore, diciamo, in provincia di Agrigento…

Pm: E la discarica di Aragona…

Di Gati: E la discarica di Aragona…

Pm: Però voglio capire… tutto questo l’ho compreso… voglio capire se il discorso fu per implicito e Leo Sutera ha capito o se lei mette sul piatto della bilancia e dice… beh, andiamogli a parlare anche del termovalorizzatore e della discarica…

Di Gati: Implicito nel senso che parlavamo io e Leo Sutera, noi dobbiamo entrare sulla discarica e il termovalorizzatore…

Pm: Quindi lei gli dice…

Di Gati: Sì, noi dobbiamo entrare sulla discarica e il termovalorizzatore nel senso che… perché i voti glieli avevamo dato e qualcosa per noi ci doveva essere…

Pm: Quindi lei… o comunque voi vi aspettavate come contropartita questi lavori…

Di Gati: E ci pari poco?

Pm: No, anzi mi pare parecchio… quindi?

Di Gati: Ritorna Leo Sutera, dici, siccome c’era la promessa, diciamo, sempre del… del… di vedersi a casa di Cuffaro, che poi le cose si dicono ma non si possono fare subito… la promessa è…. appena ci vediamo con Cuffaro… perciò Sutera mi dice al 90% tramite Guttadauro problemi non ce n’è, né per il termovalorizzatore e manco per la discarica…

Pm: Oh… allora fermiamoci… altri incontri con Leo Sutera… a parte questo discorso che lei dice… lei sa poi Leo Sutera con chi si incontra successivamente?

Di Gati: Guttadauro per Palermo Leo Sutera….

Pm: Quindi glielo disse Leo Sutera: “Mi sono visto con Guttadauro”?

Di Gati: Come me lo dice! Il punto di riferimento mio per…

Pm: E quindi gli rimanda questa ambasciata, ha detto Guttadauro che al 90% problemi non ce ne sono…

Di Gati: Dottore, Leo Sutera a me mi faceva tutto nella provincia di Agrigento… mi teneva i contatti con Palermo, Guttadauro e altri… perciò come parlaamo del termovalorizzatore parlavamo di altre cose…

Pm: Perfetto, a me interessa…

Di Gati: Siccome Leo Sutera è un uomo di spessore nella provincia nella provincia di Agrigento per Cosa nostra… basta che lui andava con Guttadauro aveva… a parte che sono tutte e due uomini d’onore… aveva buoni rapportissimi di fratellanza mi diceva Leo Sutera, dici, so cchi mi dici Guttadauro, per quanta riguarda Cuffaro problemi non ce n’è… (…) il 90% per discarica e termovalorizzatore problemi non ce n’è… però aspettiamo l’incontro per poterci chiarire bene le cose… la proposta era… che poi fu accettata… gestire noi… fare noi i lavori della discarica…

Pm: Va bene… fare i lavori, sì…

Di Gati: Della discarica e gestire la discarica… fare noi i lavori del termovalorizzatore e fare… e gestire… mettere persone per fare lavorare dentro il termovalorizzatore… e se c’erano finanziamenti metterci le mani noi sulla gestione di queste due cose…

Pm: Fermiamoci ai termovalorizzatori… aveva già individuato le ditte…? C’era già un progetto di massima?

Di Gati: Un progetto di massima su per giù c’era, perché io parlavo con i favaresi per prendere le ditte e andare a lavorare problemi non ce ne erano perché Favara…

Pm: Chi dovevano essere queste ditte beneficiarie…?

Di Gati: Ditte beneficiarie potevano essere… Fabio Vella mi portava a Gioacchino Licata che ha i mezzi per poterlo fare…

(…)

Pm: Aspettavate, come dire, l’entratura con Cuffaro… cosa ci risponde?

Di Gati: No, Cuffaro non ci siamo poi andati a casa di Cuffaro, anche perché, dottore lei deve capire… io latitante, mi guardavo dalle forze dell’ordine…

(…)

Pm: Si conclude poi l’accordo, a prescindere dal meccanismo?

Di Gati: L’accordo è fatto… (…) l’accordo di farli noi lavori, il problema è che mi salta… arriviamo fino al 2002… operazione “Cupola” a me mi salta tutto… mi saltano i collegamenti con Palermo… mi salta… Giuffré viene arrestato e poi Domenico Virga nell’estate del 2002… Guttadauro viene arrestato e tante cose… a me mi saltano tutto e resto con le mani in mano.

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