Protesta e politica. Si protesta contro la politica? O si protesta contro la non-politica? O, ancora, è la politica il “puparo” della protesta? Questi gli interrogativi. Ma intanto, i fatti sono che la Sicilia è in ginocchio. Da mesi i lenzuoli stesi per Palermo sono più protestare che per asciugarsi al sole. Si parla rivoluzione siciliana, di rivolta, di strumentalizzazioni e basta, di metodi antidemocratici.
Ma il dubbio, intanto, è: la politica esiste ancora? Lo chiediamo a Salvatore Lupo, storico italiano e professore ordinario di storia contemporanea all’Università di Palermo. ”Certo che la politica esiste. Queste manifestazioni sono politiche. È evidente che chi partecipa pensa di contrapporsi alla politica, ma è una visione quanto meno igenua e anche molto strumentale della cosa”. E continua: ”A guidare questo movimento sono politici falliti, sindacalisti falliti, imprenditori falliti, almeno per quello che capisco. Sembrerebbe una seconda fila di gente che ha partecipato alla nostra vita pubblica o di altra natura, e adesso blocca la strade facendo finta di avere una soluzione, che invece non ha”.
Salvatore Lupo però non ha dubbi la politica esiste ancora. Ma che tipo di politica è? ”Per me la peggiore. Ma noi non siamo vittime innocenti di questo sistema. Ogni società ha bisogno di un’espressione politica e, se non se la riesce a dare, la responsabilità è solo sua. Abbiamo dei pessimi amministratori ma sono quelli che ci siamo voluti, che abbiamo scelto. E più ci avvitiamo su questa linea de-responsabilizzante, che è poi la stessa del presidente della Regione Lombardo, più andiamo a fondo: è una rincorsa al peggio”. Secondo lo storico infatti invece di fare “chiasso demagogico” bisognerebbe solo imparare a prendersi le proprie responsabilità: ”Il cittadino che pensa malissimo della politica deve guardarsi allo specchio”.
Segue però la speranza. “Le cose possono essere cambiate – dice lo storico- in fondo c’è stato un periodo in cui la politica si è avvicinata al suo concetto ideale: è stato il primo periodo della nostra storia repubblicana, un momento di libertà e sviluppo. Bisogna avere fiducia. Pensare che è possibile una politica migliore, non così com’è stata in quel tempo perché le cose non tornano mai come prima, ma è pur sempre possibile che torni una politica buona. Dipende da tutti”. Conclude: ”Se cominciamo a pensare che non cambierà mai niente, non cambierà mai, davvero, niente. Partiamo dalle cose minori per farle funzionare. E non facendo i blocchi stradali”.
Egregio professore:La Sicilia ha politici che non vogliono sentire il malessere dei siciliani.E quando vai a bussare e non ti aprono pur sapendo che sono dentro, questi non hanno dignità di ascoltare e non aprono a nessuno. Questo accade in una società di “diritto” loro e sempre loro parlano di diritto senza conoscere il “dovere” che assumono al momento di essere eletti. Se questo è un movimento di poche persone per curare i propri interessi sarebbe utile per questi politici; ascoltare le voci di chi fa viaggi per tutta europa con il rischio di morire per strada, tutte le volte che accendono i camion. Lei professore come me che abbiamo uno stipendio non vogliamo guardare gli altri che in questa società non hanno nemmeno un lavoro e che ancora dipendono dai genitori anche pensionati. questo dovrebbe fare scendere nelle strade tutta la gioventu’ con i forconi, e prendere con la forza quello che viene solo letto nella prima frase della nostra costituzione (il lavoro!) che in sicilia molto pochi hanno tramite raccomandazioni come il nepotismo. ( Viri fatalità )pure dentro le università voi gente di pensiero dovreste dare l’esempio nel dare indicazioni alle istituzioni, solo per l’avvenire di questi figli che grazie a questo tipo di politica si trovano senza nulla
Ormai è l’epopea dei professori. Al professore, di solito, quando uno non capisce si chiede una spiegazione. Una domanda, nella speranza di ottenere una risposta chiarificatrice anche da commentatori illuminati: in una società di vuoti a perdere, in una società senza senso logico dove politica e collegialità non hanno più alcun pregnante significato, quanti secoli ci vorranno per rivedere la luce se ognuno di noi si dovesse convincere a partire “dalle cose minori per farle funzionare” ????
@ Kalogero, Le assicuro che i comportamenti individuali onesti in un contesto impregnato di disonestà hanno un effetto eclatante. Pur non volendo fare pubblicità, perchè non devo vincere nessun concorso di bellezza, glielo scrivo non senza una punta di orgoglio e personale soddisfazione. La saluto cordialmente.
Palermo è come una bellissima donna Violentata, continuamente Maltrattata.Sicula Palermo,formosa ,con le tue montagne che d’estate ti infiammano,Solare ma bruci dentro di RABBIA, Splendente e azzurra come il tuo mare. La guerra tante ferite ti ha lasciato, nessuno dei tuoi ominicchi li ha curate.Le tue culture vogliono annientare, tu Palermo alza la testa e fatti RISPETTARE.L’aquila del malaffare è sempre in agguato pronta a sopraffarti. Arriva un sindaco e ti vorrebbe cambiare, ti rimette il vestito nuovo, tinge i tuoi capelli bianchi per poi trascurarti lasciandoti sporca , scolorita e lacerata, adesso sei vecchia è stanca…ma i giovani Onesti è forti non vogliono abbandonarti, lottano per risanare le ferite del tuo corpo, Curarti, Rispettarti,Amarti per L’ ETERNITA’. Anna Conti
Politici siciliani assenti, proteste portate avanti da settori di parte che hanno solo disagiato i siciliani, con personaggi di dubbia e nebulosa provenienza, quindi impensabile che persone perbene possano sposare siffatta protesta. Le proteste si fanno bloxxando i palazzi del potere, non elemosinando i loro miseri sussidi.
Infatti la protesta un flop che ha generato un ulteriore collasso alla gia’ disagiata economia siciliana