Aligrup, venti di protesta | Trattative in stallo - Live Sicilia

Aligrup, venti di protesta | Trattative in stallo

Mimma Calabrò

"Abbiamo chiesto alla prefettura – dichiara Mimma Calabrò, segretario Fisascat Cisl Sicilia- di farsi parte attiva per la costituzione di un tavolo al quale partecipino tutte le parti interessate".

PALERMO- E’ una vertenza senza fine quella della holding catanese Aligrup. Dopo mesi di trattative i dipendenti del colosso della grande distribuzione siciliana tornano in piazza. Questa mattina, infatti, a partire dalle 9, i lavoratori della K&K, società proprietaria dei supermercati Despar di via Olimpo,via Brunelleschi, via Argento di Palermo e di via Fasciana a Calatanissetta tornano sul piede di guerra in un sit in di protesta davanti alla prefettura del capoluogo siciliano. Le trattative sul processo di acquisizione dei punti vendita sono ancora in stallo. Dopo il ritiro di Spm e del gruppo Sigma che sembravano pronti a subentrare ad Aligrup, i quattro supermercati rischiano ancora la chiusura.

Due i nodi da sciogliere. Al centro della contesa, da una parte, i contrasti con Gamac Srl, società con la quale K&K aveva stipulato un accordo per la cessione del ramo d’azienda per il Centro Olimpo. Accordo poi rescisso il 13 maggio scorso con il conseguente licenziamento di tutti i lavoratori. Ad oggi l’azienda non ha ancora liberato i locali ostacolando di fatto le trattative in corso con altri soggetti interessati al punto vendita.

Dall’altra la trattativa sfumata con Sigma. La società con la quale era stato siglato un verbale di intesa il 19 luglio scorso si era impegnata ad assumere tutto il personale riconoscendo mansioni e qualifiche preesistenti. La trattativa ad oggi è in una fase di stallo a causa di un offerta che la sezione fallimentare del Tribunale di Catania avrebbe reputato non congrua. “Abbiamo chiesto alla prefettura – dichiara Mimma Calabrò, segretario Fisascat Cisl Sicilia- di farsi parte attiva per la costituzione di un tavolo al quale partecipino tutte le parti interessate alla trattativa in modo da ricevere informazioni dettagliate e non più avvolte da alone di mistero, in modo da capire la sorte delle cessioni dei punti vendita strettamente connesse con la tutela dei livelli occupazionali. Ci rendiamo conto che la situazione è ingarbugliata, ma necessita chiarezza, necessita che venga rispettata la dignità dei lavoratori che da troppo tempo vivono uno stato di assoluta confusione. Accoglieremo ben volentieri qualsiasi soluzione che abbia come obiettivo quello di tutelare i livelli occupazionali, ma chiediamo garanzie sul rispetto degli accordi sottoscritti e sulla corretta applicazione del contratto di lavoro”.

Per quanto riguarda i supermercati di via Brunelleschi e via Argento, a breve K&K consegnerà le chiavi dei locali: “La società ha posto in essere tutte le procedure per liberare i punti vendita – dichiara Marianna Flauto, segretario generale Uictus Uil Sicilia – chiediamo di poter realizzare in tempi brevissimi un incontro finalizzato alla riapertura dei punti vendita e alla garanzia dei livelli occupazionali. Il 9 ottobre la società dovrà consegnare le chiavi di via Brunelleschi e via Argento vedendo così sparire ogni speranza di riapertura dei punti vendita e di ricollocazione dei lavoratori”.

Fuori da ogni contesto, invece, il Centro Leoni di Palermo. Dopo il ritiro del gruppo Gamac il Despar del Centro commerciale non potrà più essere incluso in nessuna trattativa: “Il Centro Leoni non ha più i requisiti – fanno sapere i sindacati – per procedere ne all’affitto ne alla cessione del ramo d’azienda”. Tre i requisiti per poter essere inseriti nelle trattative: non avere mai subito uno sfratto, licenze e contratti di locazione in regola. Il Centro Leoni, al contrario, a causa della morosità di circa 150 mila euro (a tanto ammonterebbero i crediti della proprietà dell’immobile nei confronti della società Center Gross di Reggio Calabria che detiene la licenza), ha ricevuto qualche mese fa lo sfratto.

Una vicenda alquanto intricata che vede coinvolti circa 80 dipendenti per i quali il 31 luglio scorso è terminata anche la cassa integrazione: “Quando uno dei tre requisiti viene a mancare – fanno sapere i sindacati – le società non possono procedere alle cessioni o all’affitto del ramo d’azienda”. Escluso anche il Centro Guadagna. Sull’immobile incombe uno sfratto esecutivo anche in questo caso a carico della Center Gross, la società che deteneva le licenze, da parte della proprietà dell’immobile a causa del mancato pagamento dell’affitto. Adesso, fanno sapere i sindacati, la proprietà del Centro starebbe trattando con una società immobiliare milanese che dovrebbe prendere in affitto l’intero immobile, anche se è aperta anche l’opzione di acquisto della struttura. Una volta subentrata a Center Gross la società darebbe in subaffitto gli spazi del Centro a tutte le aziende interessate ad aprire un’attività.

 


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