Confindustria: "Negli ultimi 3 mesi |strozzate dalle banche 20 imprese" - Live Sicilia

Confindustria: “Negli ultimi 3 mesi |strozzate dalle banche 20 imprese”

Albanese: "Gli istituti di credito hanno ricevuto una montagna di denaro dalla Bce per concedere più fidi. Ma li rifiutano, e in alcuni casi fanno concorrenza sleale". L'Abi: "Rispettiamo le regole".

PALERMO – “Da tre mesi riceviamo imprenditori che ci raccontano di essere al collasso perché chiedono fidi e le banche, dopo averli fatti attendere, non glieli concedono o glieli concedono in minima parte. Solo nell’ultimo trimestre venti imprenditori sono andati in difficoltà per questo motivo”. A lanciare l’allarme è il presidente di Confindustria Palermo Alessandro Albanese, che sferra l’attacco agli istituti di credito: “Le grandi banche – afferma – hanno ricevuto una montagna di denaro dalla Bce per aiutare le imprese. Come pensano di impegnarli? Noi vediamo banche che fanno concorrenza sleale, entrando nel mondo del commercio o facendo intermediazioni immobiliari o offrendo assicurazioni per le auto”.
Per difendere gli imprenditori dalla stretta del credito, Confindustria ha messo in piedi un osservatorio. “Che però – ammette Albanese – riesce a intercettare solo una porzione del disagio. Spesso il piccolo imprenditore si vergogna a dire di essere in difficoltà. La crisi economica è amplificata da una crisi di liquidità drammatica e sconfortante. E i grandi istituti di credito sono sempre meno vicini all’economia reale e alle piccole e medie imprese”. Anzi: “Per una banca – attacca Albanese – è facile fare concorrenza alle imprese reali, soprattutto grazie all’immissione di liquidità proveniente dall’Europa. Ma non è per questo che quei soldi sono stati pensati”.
A stretto giro, però, arriva la risposta di Abi Sicilia. “Le banche sono pronte a soddisfare la buona domanda di credito, sono pronte a dare credito per investimenti”, dice il presidente Giovanni Chelo. Che poi rilancia: “Lo stesso presidente di Confindustria non più tardi di questa mattina ha ricordato che ‘le banche sono molto liquide in questo momento, ma non c’è richiesta di denaro per gli investimenti'”. Chelo sottolinea che “la domanda è debole per la lunga crisi e vi è anche un problema di merito di credito dei richiedenti. Sull’offerta di credito abbiamo una regolamentazione internazionale, Basilea III, poi delle regole nazionali, alcune delle quali, se violate, possono avere anche conseguenze penali. Per quanto riguarda situazioni di difficoltà con le moratorie oltre 15.500 Pmi siciliane hanno potuto contare sulla sospensione del mutuo, con una quota sospesa di liquidità liberata pari a 557,8 milioni di euro”.

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