Dalla Strategia Energetica Nazionale al Reddito Energetico, cosa riserva il futuro? - Live Sicilia

Dalla Strategia Energetica Nazionale al Reddito Energetico, cosa riserva il futuro?

Il 2024 è l’anno del reddito energetico. Questa misura di sostegno, destinata alle famiglie a basso reddito per l’installazione di un nuovo impianto fotovoltaico, si inserisce nella più ampia Strategia Energetica Nazionale, il piano decennale del Governo italiano per anticipare e gestire il cambiamento energetico. Il documento guarda al 2030, con l’obiettivo di un modello avanzato e innovativo, lungo un percorso che è coerente anche con lo scenario a lungo termine del 2050 stabilito dalla Road Map europea, che prevede la riduzione di almeno l’80% delle emissioni rispetto al 1990.

Nello specifico, gli obiettivi al 2030 in linea con il Piano dell’Unione dell’Energia sono:

  • migliorare la competitività del Paese, continuando a ridurre il divario di prezzo e di costo dell’energia rispetto all’Europa, in un contesto di prezzi internazionali crescenti;
  • raggiungere e superare in modo sostenibile gli obiettivi ambientali e di decarbonizzazione al 2030 definiti a livello europeo, in linea con i futuri traguardi stabiliti nella COP21;
  • continuare a migliorare la sicurezza di approvvigionamento e la flessibilità dei sistemi e delle infrastrutture energetiche.

Il percorso è molto impegnativo e, per renderlo davvero efficace, è necessaria la collaborazione di molti soggetti, a partire dalle Regioni, per arrivare ai cittadini, in modo che il sistema energetico nazionale possa essere più competitivo, sostenibile e sicuro. In quest’ottica, un’iniziativa come il reddito energetico, gestito dall’apposito Fondo nazionale reddito energetico, assumono una duplice rilevanza: supportare concretamente le famiglie in condizioni di disagio e permettere loro di produrre energia pulita in regime di autoconsumo.

Il cambiamento climatico è parte centrale del contesto energetico mondiale e l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile prefigura un nuovo sistema di governance mondiale per guidare le politiche di sviluppo verso il contrasto ai cambiamenti climatici e l’accesso all’energia pulita.

Il Fondo nazionale reddito energetico è funzionale al raggiungimento degli obiettivi complessivi della Strategia Energetica Nazionale, che non va considerata un punto di arrivo, ma di partenza. Per raggiungere i risultati sperati servono non solo policy pubbliche efficienti, ma anche le azioni dei cittadini in merito alle loro scelte di consumo, verso un utilizzo consapevole delle fonti.

Quali scenari futuri per il reddito energetico?

La diffusione delle rinnovabili e la generazione distribuita sono gli elementi più rilevanti nell’influenzare il processo di evoluzione del settore elettrico. In questo contesto, il ruolo del consumatore sta progressivamente cambiando da soggetto passivo ad oggetto attivo, in grado di modificare il proprio consumo, anzitutto per rispondere ai cambiamenti di prezzo sul mercato.

La rapida riduzione cui sta andando incontro il costo della tecnologia consente l’accesso di un numero di consumatori sempre maggiore agli strumenti come i pannelli fotovoltaici, favorendo di fatto l’autoconsumo, e lo sviluppo di nuovi servizi e la partecipazione attiva dei piccoli consumatori ai mercati.

Guardando al futuro, questo processo potrà essere sostenuto anche dall’organizzazione di nuovi soggetti aggregatori, incluse le comunità energetiche locali, che richiederanno un’attenta regolazione in modo da garantire un quadro di riferimento organico e i necessari standard di efficienza e qualità in un sistema sempre più complesso e articolato.

Le misure come il reddito energetico costituiscono una parte essenziale del processo verso la sostenibilità e la transizione energetica e comprenderne l’impatto sarà sicuramente importante per sviluppare nuovi interventi.

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