A Catania il casco è un optional |Trenta sequestri a San Cristoforo - Live Sicilia

A Catania il casco è un optional |Trenta sequestri a San Cristoforo

I militari, in una sola giornata di servizio nel quartiere, hanno elevato multe per un totale di 20 mila euro.

controlli dei carabinieri
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CATANIA – Indisciplinati i motociclisti catanesi. Indossare il casco è forse il primo segnale del livello di rispetto delle regole, ma a Catania (e come in molte altre città italiane) sembra diventato un optional. E la Prefettura allora ha deciso di “dare una lezione” ed ha avviato un’ampia strategia di contrasto con le forze dell’ordine. I carabinieri hanno deciso di partire dai rioni più popolari: a San Cristoforo, in primis.

Un solo giorno e il risultato è stato 12 mila euro di contravvenzioni elevate per non il rispetto delle norme previste dal codice della Strada. Tra le viuzze del quartiere è un via vai di motorini e scooter, e senza mettere i prosciutti negli occhi vedere qualcuno con il casco è davvero una chimera. E ad essere del tutto sinceri, non è che la situazione cambi molto spostandosi in altre zone della città, sia al centro che in periferia.

Il consutivo del servizio di controllo svolto dall’arma fa emergere anche un altro dato: molti motociclisti guidano, non solo senza indossare in casco, ma senza patente. A questo punto lasciamo parlare i numeri, che sono la cartina di tornasole di quanto accade a Catania.

I carabinieri hanno denunciato 8 persone, di questi tre sono minorenni, perché trovati alla guida di veicoli senza patente, poiché mai conseguita o ritirata. Come detto sono state elevate multe per un totale di 12 mila euro e inoltre sono stati sequestrati 30 mezzi, tra auto e ciclomotori. Le prime perchè sprovviste di copertura assicurativa, i secondi perchè i motociclisti erano senza patente.

LE REAZIONI. Plauso da parte dell’assessore alla Polizia municipale del Comune di Catania, Marco Consoli, che si complimenta con i Carabinieri per l’operazione a San Cristofero. “Plaudo all’intervento del comando provinciale dei Carabinieri – afferma Consoli. E’ la dimostrazione che non ci sono quartieri di serie A e di serie B e che è in atto un tentativo di ripristinare la legalità su tutto il territorio cittadino”.


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