Le sospensioni nel Pd di Trapani |Montalto e Ferracane all'attacco - Live Sicilia

Le sospensioni nel Pd di Trapani |Montalto e Ferracane all’attacco

Due dei politici sospesi dopo lo scontro sulle elezioni a Marsala: "Siamo andati noi via, il Pd non ci sta più bene".

PALERMO – Non ci stanno a recitare la parte degli espulsi. Ed entrambi prendono le distanze dal Pd, “colpevole” di non averli avvisati della sospensione e dal quale spiegano entrambi di essersi allontanati da tempo. Dopo la decisione della commissione di garanzia del Pd trapanese di allontanare i sostenitori della lista “Sicilia democratica” a Trapani, rivelata lunedì da LiveSicilia, Fanny Montalto e Pino Ferracane rispediscono gli attacchi al mittente: “La notizia dell’espulsione – scrive la prima – è quanto mai sorprendente, non avendo io rinnovato la tessera del Pd dal 2013 e avendo comunicato in modo formale al segretario comunale del Pd di Marsala la volontà di dimettermi”. “La mia decisione di prendere le distanze dal Pd – spiega l’altro – è scaturita dalla gestione personalistica del partito che, a mio vedere, non rispecchia la linea politica e programmatica dettata dal Pd nazionale”.
Per Fanny Montalto il problema è proprio la candidatura di Di Girolamo. “Il 6 maggio – osserva – ho inviato una lettera raccomandata, con la quale mi dimettevo dal direttivo comunale, organismo del quale facevo ancora parte, spiegando al dottor Di Girolamo le motivazioni politiche che mi hanno indotto a fare scelte diverse e tra queste proprie quelle relative alla sua candidatura a sindaco”. Di più: “Dopo la strategica rottamazione degli uomini e dei valori della sinistra ‘storica’ il Pd ha accolto o meglio inglobato tutti i transfughi, i trasformisti e gli opportunisti di turno che la mala politica ha prodotto negli ultimi decenni. Politicanti di mestiere che hanno marginalizzato e ridicolizzato il ruolo della nostra città nel contesto della politica provinciale e regionale”.
Ferracane, invece, se la prende sia col Pd che con Sicilia democratica. Nel primo caso la contestazione riguarda la procedura: “Sarebbe stato leale da parte del mio amico Marco Campagna (il segretario provinciale, ndr) darmene comunicazione a mezzo sms, mail o ancora meglio a mezzo raccomandata. È un atto dovuto come da regolamento, ma le regole non sono uguali per tutti. Quando verrò convocato riferirò le motivazioni che mi hanno spinto a prendere le mie decisioni”. Ce n’è, però, anche per la formazione fondata da Lino Leanza: “Il mio rammarico – dice Ferracane – è che né il responsabile provinciale Sd Matteo Angileri né quello comunale Antonello Parrinello abbiano sentito il dovere di esprimere sostegno morale al sottoscritto, sicuramente perché dedicati alla campagna elettorale e non alle vicende del partito”.

AGGIORNAMENTO DELL’11 GIUGNO. Alle proteste si unisce anche Irina De Vita, che specifica di avere “inviato al segretario comunale del Pd Alberto Di Girolamo e al segretario provinciale del Pd Marco Campagna un sms in cui comunicavo le mie dimissioni da qualsiasi carica comunale e provinciale del partito al momento dell’ufficializzazione delle liste per le elezioni”.

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