Il cuore di Anita batte ancora | Sedici anni e quelle vite salvate - Live Sicilia

Il cuore di Anita batte ancora | Sedici anni e quelle vite salvate

Anita aveva sedici anni, ed era una bellissima ragazza. Ora, rivive negli altri.

PALERMO- Se chiedete in giro di Anita, vi diranno che non c’è, che è sparita dietro una porta d’ospedale, che è diventata invisibile come l’aria. L’ultima volta che c’era ha detto: “Papà, mi fai una camomilla per piacere?”, poi ha chiuso gli occhi. Se chiedete di lei, vi diranno che è morta, che è un’ingiustizia terribile, ed è vero, perché aveva appena sedici anni. Ma la generosità ha disegnato un arcobaleno lì dove il dolore batteva i pugni sull’anima.

“I reni di mia figlia sono andati a due siciliani, tra cui una ragazza di diciotto anni. Il cuore batte nel petto di un’altra persona, il fegato e i polmoni hanno salvato delle vite”. Parla Pippo Furnari, che di Anita è il padre. L’uso del presente non deve sembrare casuale: un papà rimane tale per sempre. “Quando ci hanno chiesto se eravamo d’accordo per l’espianto degli organi – racconta Pippo – non abbiamo esitato un attimo. Io, mia moglie e Marta, la mia ragazza di diciotto anni, abbiamo detto subito sì. Mia figlia se n’è andata all’improvviso, ma resterà eternamente con noi. Di Anita, ho davanti il sorriso che era il suo dono più bello, pure da bambina”.

Gli altri doni di una creatura meravigliosa, originaria di Lercara friddi, sono stati mediati da due genitori che, con le lacrime agli occhi, con l’inferno addosso, hanno deciso di regalare a qualcun altro un paradiso intero.

Anita, sul suo profilo facebook, conserva la spontaneità delle vecchie foto, delle Polaroid di molto tempo fa. Non è mai cambiata, nei suoi anni troppo brevi. “Ho riaperto gli album della famiglia – racconta Pippo – e ho notato il suo sorriso incancellabile, non è che prima non lo vedessi, solo che ora è diventato un tesoro prezioso”. Foto e album da sfogliare con dita che non sono più le stesse di prima. Possono ancora offrire carezze, ma in un oceano di lutto.

Ed ecco le torte preparate per le feste. Lo scatto del 13 marzo per il diciottesimo compleanno di Marta con il fratellino Beppe, papà e mamma, che è stato ripreso su una bacheca di fb con un commento “Sempre 5”. E quel tatuaggio che Anita aveva voluto a tutti i costi: l’immagine del re leone del film Disney e la scritta ‘hakuna matata’: “senza pensieri”. E ancora i selfie di una piccola donna sbarazzina, con gli  occhioni grandi. Le passeggiate in macchina con papà, ad ascoltare una canzone di Gaber, senza cambiarla mai: “Se io sapessi se lei che è così forte e condivide la mia sorte sarà schierata comunque e per sempre dalla mia parte”. E il disegno di Beppe: una figurina multicolore con gli occhiali, sormontata da una sigla: “T.V.B.”, così un bimbo inerme ha affrontato la mutilazione, dandole l’unico senso possibile.

Adesso, suo padre dice: “Sono tornato a  uscire di casa perché me lo chiede lui, altrimenti non ce l’avrei mai fatta”. Perché tutto era felice e normale nella vita di Pippo e dei suoi. Una tazza di camomilla ha scavato l’abisso tra l’amore che tiene insieme e l’amore che invoca un’assenza. Però, se chiedete in giro di Anita, anima di sedicenne implume con un paio di bianchissime ali, non credete a chi vi dirà che è morta. Aveva sonno e ha chiuso gli occhi. Si è addormentata. E il suo cuore non ha mai smesso di battere.

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