PALERMO – Il piccolo Totò è fermo accanto al binario e saluta il suo amico Alfredo, la sua famiglia e la Sicilia. Sta andando a Roma per fare il regista e tutti sanno che non tornerà. A fare da cornice alla scena è la stazione di Giancaldo, il paese immaginario in cui è ambientato Nuovo Cinema Paradiso, film che vinse l’Oscar per il miglior film straniero nel 1990. Un luogo rimasto nel cuore di tutti i siciliani e degli appassionati di cinema italiano, che ora non esiste più.
La stazione del film di Giuseppe Tornatore era in realtà quella di Lascari-Gratteri, demolita per fare posto alla nuova tratta a doppio binario sulla Palermo–Messina, il cui completamento è previsto entro la fine dell’anno. La stazione però non funzionava già dal dicembre scorso, quando era entrato in funzione il nuovo scalo di Lascari, a trecento metri di distanza.
La demolizione (VIDEO) è l’ultimo atto di una storia lunga 130 anni. La stazione di Lascari infatti entra in servizio nel 1887 con l’apertura della linea Fiumetorto-Cefalù, e arriva praticamente immutata, a parte qualche cambiamento tecnologico, all’appuntamento con Tornatore, che la utilizza nel 1988 per la scena dell’addio nel suo film. La stazione diventa così meta di un piccolo ma regolare pellegrinaggio da parte di turisti e appassionati di cinema in cerca delle atmosfere del film. La necessità di allargare la tratta tra Palermo e Messina, però, diventa sempre più stringente, e nel 2003, con la valutazione d’impatto ambientale, viene deciso l’abbattimento della fermata per fare spazio al doppio binario. Passano altri quattordici anni in cui la stazione di Lascari, tenacemente attaccata al suo passato, è una delle poche a essere ancora presidiata da un capostazione e non da un sistema di scambi computerizzato. Poi, nel 2016, la demolizione dello scalo merci, la chiusura di un binario e l’apertura della nuova stazione, che tagliano fuori la vecchia fermata, fino alla demolizione finale di due notti fa.
È sinceramente dispiaciuto Totò Cascio, che in Nuovo Cinema Paradiso interpretava il piccolo bambino rapito dalla magia del cinema: “Mi avevano contattato giorni fa per fare un appello, ma era una cosa partita già da tempo, era inutile pensarci quindici giorni prima”. Cascio sottolinea che le istituzioni avrebbero potuto muoversi in anticipo: “Lì si poteva fare un museo, qualcosa che attirasse i turisti, ma pensandoci in anticipo, e non all’ultimo minuto. A me chiamano ancora a distanza di trent’anni per Nuovo Cinema Paradiso, le persone sono interessate, si sarebbe potuto fare qualcosa di bello. Questa demolizione – conclude Cascio – è un po’ come la demolizione del cinema nel film di Tornatore, la fine di un sogno”.
Esprime rammarico anche il sindaco di Lascari Giuseppe Abate: “Il progetto per il doppio binario è stato approvato nel 2003 in occasione della conferenza dei servizi e purtroppo il tracciato impattava esattamente con la stazione. La nostra amministrazione – prosegue Abate – si è insediata nel 2010 e non ha quindi potuto fare nulla per impedire una decisione già presa”.
“La Sicilia ha un sistema infrastrutturale da Medioevo e bisogna modernizzarlo. Questa è anche una nostra battaglia. Ma nel farlo non bisogna sfregiarla. Era proprio necessario cancellare un pezzo della nostra memoria, un pezzo di Sicilia reso celebre da un film storico per far spazio al doppio binario?”. Così il Sottosegretario alla Salute, Davide Faraone, sul suo blog, commenta l’abbattimento della stazione Giancaldo di Lascari.