L'Irvo e il debito con Veronafiere | L'Istituto senza soldi è al collasso - Live Sicilia

L’Irvo e il debito con Veronafiere | L’Istituto senza soldi è al collasso

L'Istituto vino e olio certifica 110 milioni di bottiglie ma è ancora bloccato da un pignoramento.

PALERMO – L’Irvo, Istituto regionale del vino e dell’olio, rischia l’implosione. Con i fondi in tesoreria bloccati e le scorte in esaurimento l’Istituto tra qualche settimana non sarà più in grado di svolgere le certificazioni di qualità per le aziende che producono vino e olio. Non solo mancano i soldi per gli stipendi ma non ci sono nemmeno le risorse per fare le analisi o per comprare il carburante per i controlli nelle sedi delle aziende.

“Purtroppo – commenta Vincenzo Cusumano, direttore dell’istituto – ci troviamo in una situazione di corsa contro il tempo. Nonostante il governo nella precedente variazione di bilancio abbia trovato le risorse, ancora non sono disponibili e, tra poche settimane, l’istituto avrà concluso l’autonomia per svolgere le sue attività per esaurimento dei reagenti per le analisi chimiche per certificare vino e olio a denominazione di origine. Lo stallo – conclude Cusumano – causerebbe dei danni a tutto il settore delle aziende vitivinicole e olivicole”.

L’Istituto del vino e dell’olio certifica, infatti, 110 milioni di bottiglie di vino Doc di un migliaio di aziende vitivinicole che versano alle casse siciliane di circa 1,7 milioni di euro. Per l’olio le aziende che ottengono la certificazione l’IGP Sicilia sono circa 1300.

Eppure, la corsa contro il tempo dura già da settimane. Lo scorso 13 dicembre durante la discussione delle variazioni di bilancio all’Assemblea regionale siciliana, in un pomeriggio, la manovrina fu stravolta per inserire la norma “salva Irvo”: servivano i soldi per salvare l’istituto dal pignoramento di Veronafiere, l’ente che organizza il Vinitaly a cui l’Irvo deve 3,3 milioni.

Dopo l’approvazione delle variazioni il dipartimento è riuscito a impegnare le somme ma non a liquidarle. Nel frattempo l’istituto è bloccato e si avvia verso la paralisi. I lavoratori che non percepiscono lo stipendio da ottobre sono entrati in stato di agitazione e, nei giorni scorsi, sono arrivati allo sciopero. “I dipendenti dell’Istituto – racconta Bernardo Scaturro, sindacalista del Cobas Codir – sono in sofferenza. Alcuni, anche in condizione di disabilità, sono in forte difficoltà economica. Per questo chiediamo agli assessorati dell’Agricoltura e dell’Economia di fare presto”.

Non c’è solo la questione burocratica. “Veronafiere – racconta infatti il direttore Vincenzo Cusumano – non cede sulla tempistica nello sblocco dei conti per formalizzare una avviata e serrata trattativa vantaggiosa per entrambi gli Enti”. All’ente sarebbe stato proposto infatti un accordo transattivo dal valore di 2,6 milioni di euro. L’ente fieristico, pur accettando il pagamento inferiore, non ha sbloccato i conti della tesoreria dell’Irvo. Vorrebbe garanzie del pagamento per rinunciare al pignoramento che blocca i conti. Ma l’unica garanzia è il pagamento della cifra. Insomma, non ci sarà ossigeno per l’Istituto finché la Regione non avrà versato le somme.

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