CATANIA – FlashMob dei fotografi professionisti, ieri sera, in piazza Università. L’Associazione Nazionale Fotografi Professionisti ha organizzato una forma di protesta silenziosa contro l’utilizzo inappropriato delle immagini e non tutelato dalla legge del diritto d’autore.
Diritto d’autore e professionalità
“Le immagini trovate sul web non sono di tutti e hanno un autore al quale fare riferimento per il loro utilizzo – si legge nel documento pubblicato da Passaparola coordinamento associazioni fotografi professionisti. La categoria delle “semplici fotografie” rispetto alle “opere fotografiche” è anacronistica e da cambiare”. L’ultimo punto del documento, importantissimo, recita: “La fotografia è una professione e il lavoro di chi produce immagini (fisse e in movimento) deve essere riconosciuto. La visibilità non è merce di scambio”.
L’azione simbolica
È una protesta partecipata, con azioni simboliche. A Palermo, è stata imbrattata dallo stesso autore, la foto simbolo della Sicilia e della lotta antimafia che è quella che ritrae, durante un convegno, i giudici Falcone e Borsellino.
Tony Gentile è l’autore della fotografia tra le più riprodotte al mondo. “Bisogna valorizzare la fotografia e bisogna dare dignità alla fotografia tutta, da quella amatoriale a quella professionale – afferma – e la legge in Italia sul diritto d’autore è molto carente”.
La legge
La legge italiana sui diritti d’autore è datata 1941 e prevede una scissione tra foto creative, semplici e documentali. Per la foto creativa, il reato di furto configura una linea giurisdizionale penale. Per il resto nulla è tutelato. “Chiediamo che la fotografia sia giudicata con pari dignità – dichiarano alcuni dei fotografi professionisti presenti al Flash Mob in piazza Università – e come la musica, la letteratura sono sempre protetti, non esiste un semplice brano musicale e non esiste uno scritto insignificante, anche la fotografia non può essere discriminata da una legge anacronistica”.
I fotografi professionisti puntano il dito su un’altra piaga degli ultimi venti anni: quella della promessa di visibilità senza compenso. “Inoltre, tutte le immagini e i video che circolano sul web dovrebbero avere una licenza d’uso (Creative Commons Attribution) – puntualizza l’associazione fotografi professionisti. La nostra categoria rischia di scomparire del tutto – dicono i fotografi e videografi etnei – ci siamo uniti in associazione regionale per chiedere il rispetto dei nostri diritti”.