Il Piano qualità aria, la Regione| chiederà di sospendere l'iter Aia - Live Sicilia

Il Piano qualità aria, la Regione| chiederà di sospendere l’iter Aia

Fissati due gruppi di lavoro
VERTICE IN ASSESSORATO
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PALERMO – Con una nota formale la Regione siciliana chiederà al ministero dell’Ambiente la sospensione delle procedure di riesame Aia (Autorizzazione integrata ambientale) e procederà, nel frattempo, a insediare due gruppi di lavoro per superare tutte le criticità fin qui emerse per la piena applicazione del Piano regionale di tutela della qualità dell’aria.E’ quanto è stato deciso nel corso di una riunione che si è tenuta nei locali dell’assessorato regionale al Territorio e ambiente. Insieme all’assessore Toto Cordaro, il dirigente e i funzionari del dipartimento e i rappresentanti di Arpa Sicilia, Sicindustria, Confindustria Siracusa e Messina. Al completo anche la delegazione dei sindacati: Cgil, Cisl, Uil e Ugl.

Definita l’agenda dei lavori: entro metà settembre verranno convocati un tavolo tecnico tra rappresentanti delegati dal governo regionale e gli esperti degli impianti industriali e un Tavolo di programmazione politica, richiesto dalle sigle sindacali. Al primo toccherà il compito di affrontare e trovare soluzioni alle criticità scaturenti dall’applicazione del Piano della qualità dell’aria e dalla successiva decisione del Tar Sicilia che ne ha messo in discussione alcune prescrizioni tecniche. Il secondo momento di confronto servirà invece a definire la strategia di sviluppo, di innovazione e di transizione energetica che le industrie hanno dichiarato di volere perseguire, tenendo fermo l’obiettivo della tutela dei livelli occupazionali e della difesa dell’ambiente e della salute pubblica. Una strategia per la quale il governo Musumeci è pronto a fornire il proprio sostegno anche attraverso i finanziamenti comunitari in tema di new green deal. “Il nostro obiettivo – ha sottolineato l’assessore Cordaro – è quello di pervenire a una soluzione condivisa che risolva tutte le questioni allo stato pendenti e che ci consenta finalmente di definire, e applicare, un piano di sviluppo sostenibile. Qualora dovessimo incontrare rigidità e dinieghi che non ci convincono, siamo pronti a valutare autonomamente le successive azioni da intraprendere a tutela del nostro territorio, del nostro ambiente e della salute pubblica. Naturalmente, sempre nel pieno e completo rispetto della normativa vigente”. (ANSA).

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