PALERMO – Sono 50 i nuovi casi di Covid-19 registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore. Salgono a 72 le persone ricoverate ma restano 10 quelle in terapia intensiva. L’incremento degli ospedalizzati è consistente anche oggi trattandosi di nove nuovi ricoveri. Nel complesso salgono a 1.019 gli attuali positivi nell’isola, 947 dei quali in regime di isolamento domiciliare. Ci sono, comunque, 11 guariti. Sono stati eseguiti 4.072 tamponi che portano il totale a quasi 337.800. Resta fermo a 286 il totale delle vittime dell’epidemia nell’isola. Per quanto riguarda le province, a Palermo si registrano 17 nuovi positivi. Altri 16 a Catania, 7 di questi sono provenienti da paesi esteri, 7 a Messina, di questi cinque sono tornati dalla Sardegna, 3 a Ragusa, di questi due di ritorno da Malta e 7 a Siracusa
E intanto il presidente della Terza sezione del Tar di Palermo, Maria Cristina Quiligotti, ha accolto l’istanza cautelare presentata dal Governo e ha sospeso l’esecutività del decreto del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che prevede la chiusura degli hotspot e dei centri di accoglienza per migranti presenti sull’isola. La camera di consiglio è stata fissata per il 17 settembre prossimo.
Secondo il Tar di Palermo “le misure adottate con il provvedimento impugnato non possono ritenersi rientranti nell’ambito dell’esercizio dei poteri delegati dall’autorità del Governo centrale, in mancanza delle predette necessarie previe direttive in materia”. E il “Soggetto Attuatore delle misure emergenziali connesse allo stato di emergenza dichiarato dal Consiglio dei Ministri” per il Covid-19 “opera sulla base di specifiche direttive impartite dal Capo del Dipartimento della protezione civile”. “Le misure adottate con l’impugnato provvedimento – scrive il Tar – sembrano esorbitare dall’ambito dei poteri attribuiti alle Regioni”, anche se “disposte con la dichiarata finalità di tutela della salute in conseguenza del dilagare dell’epidemia da Covid-19 sul territorio regionale”.
Anche perché, rileva il giudice amministrativo, “involvono e impattano in modo decisivo sull’organizzazione e la gestione del fenomeno migratorio nel territorio italiano, che rientra pacificamente nell’ambito della competenza esclusiva dello Stato” e, “peraltro, sono certamente idonee a produrre effetti rilevanti anche nelle altre regioni e, quindi, sull’intero territorio nazionale, nel quale dovrebbero essere trasferiti, nell’arco delle 48 ore decorrenti dalla pubblicazione dell’ordinanza, i migranti allo stato ospitati negli hotspot e nei centri di accoglienza insistenti sul territorio regionale”.
Il governatore Nello Musumeci tuona: “Quella adottata dal magistrato del Tar di Palermo è una decisione cautelare che non condividiamo e che è stata assunta senza neppure ascoltare la Regione”.