Bonus Sicilia, verso il click day: soldi per le imprese, ma... - Live Sicilia

Bonus Sicilia, verso il click day | Soldi per le imprese, ma…

Come funziona il finanziamento a fondo perduto 'anti-Covid' regionale, le critiche e i nodi ancora da sciogliere
AL VIA IL 5 OTTOBRE
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PALERMO – Sui calendari delle piccole imprese siciliane il 5 ottobre è cerchiato in rosso: sarà il ‘click day’ per ottenere l’attesissimo Bonus Sicilia, contributo a fondo perduto stanziato dalla Regione siciliana a sostegno delle aziende messe in ginocchio dal lockdown. Si tratta di 125 milioni di euro, suddivisi per provincia, previsti da un bando a cui le micro imprese dell’Isola possono già partecipare presentando istanza su una piattaforma dedicata. I beneficiari potranno accedere a un massimo di 35 mila euro ciascuno, ma non dopo quella che sarà una gara al dito più veloce. Nelle scorse ore le critiche non si sono fatte attendere: tante imprese infatti si dicono preoccupate di poter rimanere tagliate fuori.

L’assessorato regionale alle Attività produttive parte da un dato: le domande finora pervenute sono 125mila, a indicare una massiccia partecipazione delle aziende, coi fondi previsti già virtualmente andati sold out. Un aspetto in contrasto col recente allarme lanciato dai consulenti del lavoro: “A causa di una parola contenuta nell’avviso pubblico – segnalano – la quasi totalità delle imprese siciliane il prossimo 5 ottobre non potrà partecipare al click day”. I motivi sono legati a un requisito per ottenere il Bonus Sicilia e cioè il possesso del Durc, attestato di regolarità contributiva rilasciato dall’Inps o dall’Inail; molti potenziali partecipanti non ne dispongono ancora, in virtù di proroghe stabilite a livello nazionale (leggi qui tutti i dettagli).

L’assessore Mimmo Turano ha già avviato tutti gli accertamenti del caso, e dall’assessorato fanno sapere che sono in corso approfondimenti serrati con l’Inps. A quanto si apprende, l’orientamento sarebbe quello di far accedere al bando anche le imprese che al 4 ottobre avranno modo di certificare di aver anche soltanto richiesto il Durc. Una soluzione che “eviterebbe qualsiasi esclusione ma anche eventuali discriminazioni nel senso opposto – dicono dalla Regione – cioè ai danni di chi invece l’attestato lo aveva già pronto e quindi non sarebbe favorevole a rimandare il click day. La norma nazionale di fatto concede più tempo, ma non dice alle aziende che non si è tenuti a possedere il Durc”.

In attesa dell’ufficialità, resta oggetto di critiche la formula scelta per erogare somme così decisive per il destino di molte realtà imprenditoriali. In questo caso gli uffici regionali allargano le braccia: “Non si poteva fare altrimenti. In presenza di una procedura da centinaia di migliaia di domande, il legislatore nazionale prevede o il click day, il sorteggio oppure la presentazione delle pratiche a una commissione. Va da sé che quest’ultima procedura, visti i numeri con cui si ha a che fare, avrebbe potuto richiedere anche due o tre anni”. Tempistiche che non sono nemmeno una lontana ipotesi, anche perché i fondi del Bonus Sicilia sono di natura europea e la spesa dovrà essere certificata entro il 31 dicembre 2020.

Insomma il click day non piace neanche a Turano, come lui stesso ha già ribadito più volte, ma non esisterebbero soluzioni alternative. L’assessorato alle Attività produttive comunque sottolinea che il bando per la corsa al finanziamento prevede una sorta di limitazione a tutela dei partecipanti: “L’avviso è strutturato in modo che la somma dei 125 milioni sia ripartita per realtà provinciali – viene spiegato – per cui una provincia come quella di Enna, più piccola e che potrebbe soffrire un maggiore divario digitale, dispone comunque di una cifra dedicata che non verrà contesa fra tutte le imprese siciliane ma solo fra quelle dell’Ennese”.


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