PALERMO – Scorri l’elenco dei nomi dell’ultimo blitz antimafia e si incontra, come quasi sempre accade, il nome di un volto noto. Stavolta è quello di Angelo Monti, che secondo l’accusa si sarebbe ripreso il posto che era stato costretto a lasciare nel 2007 quando fu arrestato.
Ritorno al potere
Dopo avere scontato una lunga condanna per essere stato il capomafia di Borgo Vecchio, Monti nel 2017 è tornato libero. E si è rimesso subito in gioco, nonostante gli fosse stata applicata la sorveglianza speciale.
Il suo nome, però, era saltato fuori nelle recenti informative. L’anno scorso Livesicilia raccontò uno degli episodi più recenti dell’inchiesta sulla mafia di Passo di Rigano.
Il panificio
Un commerciante, nel febbraio 2019, aveva preso in affitto un locale in pieno centro, a due passi da via Libertà, per impiantarvi un panificio.
Il proprietario delle mura è Francesco Buccheri, genero di Francesco Inzerillo, ‘u truttaturi, arrestato dalla squadra mobile.
Qualcuno era andato a chiedere il pizzo al commerciante che voleva tirarsi indietro. Era un guaio per Buccheri che avrebbe perso i soldi degli affitti e quelli investiti per mettere a norma il locale.
“Lo vuoi dire ad Angelo?”
E così si rivolse a Giuseppe Spatola e Tommaso Inzerillo affinché intercedessero in suo favore nei confronti degli esponenti della famiglia mafiosa di Borgo Vecchio, competenti per territorio. Spatola e Inzerillo sono stati intercettati. Quest’ultimo chiedeva: “Ma lui, non gli ha detto niente a suo suocero?… ma glielo deve dire”.
Secondo gli investigatori, per risolvere la faccenda sarebbe stato allertato Angelo Monti. “… glielo vuoi dire a Angelo?”, diceva Spatola, confermando il ruolo di spessore di Monti.
Come è andata a finire? Tommaso Inzerillo avrebbe spiegato la situazione al cugino Francesco. I problemi non finirono. “… noialtri gli abbiamo detto parenti nostri… tutto a posto, a posto, e poi ci vanno di nuovo”. I referenti del Borgo Vecchio erano tornati alla carica con la richiesta estorsiva. Infine il il 27 febbraio 2019 arrivò il libera, qualcuno a Borgo Vecchio fece sapere che Buccheri poteva ristrutturare e affittarli al panettiere.
Cognato del boss assassinato
Monti è cognato di Nicolò Ingarao, l’ex reggente del mandamento di Porta Nuova, ucciso nel 2007 alla Noce dal clan Lo Piccolo.
Di lui parlò il collaboratore di giustizia, Antonino Nuccio “il giorno in cui Salvatore Lo Piccolo fu arrestato a Giardinello, il 5 novembre 2007, si discuteva proprio della situazione al Borgo Vecchio perché finché c’ era stato Angelo Monti alla guida del quartiere tutto era andato bene. Poi, dopo il suo arresto, era subentrato il fratello Mimmo… c’erano molte lamentele sul suo conto. Così Salvatore Lo Piccolo voleva mettere al Borgo uno dei Siragusa, che era stato detenuto nel carcere di Bologna con il figlio Calogero”.
Monti in virtù dell’arresto della concorrenza e della sua scarcerazione sarebbe tornato al potere.