Palermo, l'edilizia resiste al Covid: si torna a livelli pre-lockdown

Le costruzioni resistono al Covid, il settore a livelli pre-lockdown

Foto di repertorio
In mezzo a una crisi trasversale riparte un trend positivo. I dati e le prospettive della Cepima

PALERMO – L’edilizia nel Palermitano tiene botta alla crisi da Covid e torna già a guardare al futuro. Lo dicono i dati della Cepima, la Cassa edile di Palermo, che ‘fotografano’ la buona tenuta del settore nonostante il periodo nero per l’economia. Certamente il lockdown è stato arduo come in tutti gli ambiti, con numeri in picchiata e aziende che hanno chiuso senza riuscire più a riaprire, ma lo status generale del comparto edilizio dà prospettive incoraggianti e i dati della Cassa edile evidenziano anche risvolti inaspettati.

La risalita post-lockdown

I valori significativi riguardano la massa salari e le ore lavorate: la Cepima registra che oggi entrambi i parametri sono in linea col periodo pre-Covid, confermando anche un lieve trend di crescita che al netto del lockdown risulta ininterrotto da almeno dodici mesi. Per quanto riguarda la massa salariale, a febbraio 2019 si attestava intorno a 5 milioni 390 mila euro; dopo una discesa di circa quattro milioni in pieno lockdown, il valore è si è riassestato e a luglio è anche arrivato a raggiungere 6 milioni 300 mila euro. La Cassa edile del capoluogo siciliano sottolinea l’importanza del dato sulle ore ordinarie di lavoro: le chiusure definitive hanno determinato un calo delle imprese attive, ma il numero degli operai al lavoro non ne risente. Così le oltre 533 mila ore di febbraio 2019 si rilevano anche nel mese di settembre 2020, nonostante la parentesi del lockdown avesse portato gli operai a lavorare per sole 98 mila ore totali ad aprile.

I privati non perdono il ritmo

Aspetti positivi non scontati, come il fatto che sia l’edilizia privata a tenere meglio il passo rispetto a quella pubblica. La Cepima infatti prevedeva un rallentamento della crescita dei lavori privati a causa dello stop di diversi cantieri, dal momento che si attende l’attivazione dei meccanismi di credito cedibile ad aziende o soggetti terzi. Si tratta di misure che non sono ancora pienamente attive, come il super bonus, l’eco bonus, il sisma bonus e il bonus facciate. Eppure le aspettative sono state smentite e l’andamento delle imprese private resta crescente, dimostrandosi anche migliore del corrispettivo pubblico.

Il presidente della Cepima Giuseppe Puccio

“L’anno prossimo ulteriore crescita”

“Ecco perché riteniamo che l’anno prossimo si assisterà a un’ulteriore crescita”, dice il presidente della Cepima, Giuseppe Puccio, che alla Cassa edile rappresenta la parte datoriale. Per Puccio si deve “puntare molto sull’impatto che i bonus avranno sul settore una volta resi concreti. Un vantaggio da sommare a questi dati, che ci dicono che l’edilizia sembra aver superato il lockdown in maniera quasi indolore. Certo, un altro lockdown sarebbe devastante – precisa – ma certamente i numeri attuali denotano ottimismo. Ci fanno capire che la fase finora più dura è stata superata e che le prospettive non si fermano alla ‘sola’ sopravvivenza”.

La lotta al sommerso

Conferma una “consistente ripresa post-lockdown del settore costruzioni” anche Piero Ceraulo, vicepresidente della Cassa edile ed esponente della parte sindacale: “Tutto questo va comunque contestualizzato: il settore riporta un segno ‘meno’ ormai dal 2008 circa. La ripresa c’è, ma il dato assoluto su massa salari e ore lavorate rimane negativo. Al netto di questo – osserva – dalla pandemia viene fuori una nuova leva fondamentale: il Decreto Semplificazioni ha introdotto il Durc per congruità. Di che si tratta? Per esempio, prima si poteva aprire un cantiere da un milione di euro dichiarando un solo operaio al lavoro; ora, invece, per ogni euro dev’essere calcolata la manodopera da impiegare in quell’appalto. Non ci può essere un numero non congruo di lavoratori rispetto al valore economico. Questo porterà un’emersione del lavoro nero e farà bene a tutto il sistema”.

Piero Ceraulo (Fillea-Cgil), vicepresidente della Cassa edile di Palermo

Edilizia pubblica, il ‘nodo’ tecnici

Infine, a proposito di trend positivi, il vicepresidente della Cepima anticipa le mire del settore in ambito pubblico: “L’11 novembre verrà discusso il Patto per Palermo insieme al sindaco Leoluca Orlando e agli assessori all’Edilizia, Maria Prestigiacomo, e alla Mobilità e all’Ambiente, Giusto Catania. Al di là dei numeri e delle risorse, il tema centrale sarà che negli uffici delle stazioni appaltanti ci dovranno lavorare i tecnici. La vera crescita – conclude Ceraulo – arriva solo se chi gestisce i soldi li sa spendere, a prescindere da quanti soldi siano”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI