Dottoressa grave al 'Civico', la speranza del plasma iperimmune

Dottoressa grave al ‘Civico’, la speranza del plasma iperimmune

Al pronto soccorso del 'Civico' ricoverata una dottoressa in condizioni non semplici: miglioramenti con il plasma iperimmune.
LA PANDEMIA IN SICILIA
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PALERMO- Per i medici che stanno lavorando senza sosta dentro la seconda ondata del Covid non ci sono pazienti più o meno cari: camici bianchi e malati, mai come oggi, sono tutti una grande famiglia di sospiri, speranze e attese.
Ma è umano che la malattia di un compagno di banco sia ancora più dolorosa. Una dottoressa del pronto soccorso del Civico ha contratto il Covid in una forma grave, a Palermo. Chi l’ha conosciuta sa che si tratta di una persona che ha sempre messo l’impegno e la sensibilità al centro della sua vita. Il tipo di medico che vorresti incontrare in caso di bisogno.

La parola ‘grave’ che, purtroppo, qualifica questa e altre situazioni lascia comunque molte porte aperte verso il miglioramento. Intanto perché i professionisti siciliani della Sanità hanno dimostrato di essere dei draghi e certo non fa eccezione il pronto soccorso del Civico, dove la dottoressa è ricoverata.
Le hanno somministrato del plasma iperimmune per uso compassionevole, una terapia di cui si discute molto, e pare che ci sia qualche segnale di ripresa. Il pronto soccorso conta trentuno contagiati tra il personale. Adesso, medici e infermieri guariti stanno facendo a gara per donare il plasma, con la necessaria verifica della compatibilità ed è giusto ricordare più volte che si tratta di una terapia ancora sperimentale. Lo fanno da giorni, medici e infermieri: prestano le cure e danno letteralmente il sangue. Perché nelle famiglie funziona così.

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